Dopo 22 anni, l’appuntamento mattutino con le news di Canale5 si rinnova: da lunedì 3 novembre lo spazio dei notiziari passerà da 4 minuti e mezzo a 7 minuti e mezzo ed è già pronta una nuova schiera di conduttori.
“Prima Pagina è nato nel 1992, quando abbiamo cominciato col Tg5, ed era già stato testato su La Cinq – ha raccontato il direttore Clemente J. Mimun -. Si dice che l’idea fosse dello stesso Berlusconi. Ed era un’idea geniale: un prodotto che ti informa e che nello stesso tempo è non solo televisivo, ma anche radiofonico, perché si può ascoltare mentre ci si prepara, si fa colazione. Oggi internet è esploso, i siti dei giornali sono molto aggiornati al mattino presto e la ricerca della completezza e della tempestività in tv è ancora più importante. Per questo senza rivoluzionare il modo sereno di dare le notizie che ha accompagnato milioni di italiani, cambiamo con l’uso della diretta e il raddoppio dei minuti. Ma si cambia perché va bene, non perché va male”. All’interno della programmazione della rete ammiraglia del gruppo Mediaset, la fascia di Prima Pagina durerà dalle 6 alle 8 e terrà compagnia ai telespettatori con notiziari e rubriche che vedranno l’alternarsi di un “vivaio” di conduttori composto da Alberto Duval, Francesca Pozzi, Veronica Gervaso e Francesco Vecchi – quest’ultimi entrambi in arrivo da Tgcom24 -. Alle 8 seguirà la consueta e storica edizione del Tg5 di 30 minuti condotta da Barbara Pedri, Domitilla Savignoni, Cristina Bianchino e Susanna Galeazzi. Con l’ingresso di Savignoni e Galeazzi, usciranno Paolo Trombin e Gianluigi Gualtieri: “Trombin ci sarà sempre perché seguirà l’economia e la borsa, Gualtieri invece è caporedattore. Ma non ho mai pensato – aggiunge Mimun – che i conduttori fossero determinanti per un tg, ciò che conta è il prodotto collettivo. Se il tg ha brutti servizi o collegamenti il lavoro del conduttore non basta”. Per quel che concerne i contenuti, oltre alle notizie in studio, Prima Pagina sarà integrata anche da collegamenti per seguire il fatto di cronaca del giorno, oppure la politica: “potremo avere anche interviste, l’intento è di provare a indirizzare in qualche modo la giornata politica, con interventi che possono essere oggetto di reazioni”. Al momento sul fronte degli ascolti, la fascia mattutina di Canale5 si difende egregiamente: basti considerare che a settembre ha registrato il 18.58% di share, mentre Rai 1 si è fermata al 18.19%. “In generale comunque io non mi fascio la testa per gli ascolti – fa sapere il direttore -; quello che mi interessa è che Mediaset parta con un notiziario robusto e che se la veda con tutti, dalle all news, alla rete ammiraglia. E penso che non ci sia momento migliore per cambiare di quando si va bene. Però quello che conta è radunare il massimo numero di telespettatori su Canale 5 fin dalla mattina presto”. (V.R. per NL)