La partita Roma-Cska Mosca di ieri sera oscurata per gli abbonati Sky: Mediaset punta a un accordo complessivo per abilitare la visione della propria programmazione.
I tifosi che ieri sera avrebbero voluto vedere l’esordio della Roma in Champions League sul canale 105 di Sky, sono rimasti delusi. Sulla piattaforma satellitare infatti il match è stato criptato, e gli abbonati Sky sono stati costretti a passare al Dtt, per evitare di rimanere a bocca asciutta. Solita questione dei diritti tv internazionali, come riporta un articolo di ItaliaOggi di martedì 16 settembre, acquistati per il territorio italiano e che non si possono trasmettere su piattaforme satellitari con segnali quindi visibili anche all’estero. A spiegare la circostanza è bastato un comunicato stampa di Mediaset diffuso nei giorni scorsi, che sottolineava come l’incontro “in onda in esclusiva su Canale 5 in HD non potrà essere diffuso in chiaro via satellite”. “Non si tratta di una scelta di Mediaset – ha chiarito il comunicato – ma di un divieto stabilito per evitare la visione gratuita in altri Paesi. Per rendere visibili i match di Champions League anche sulla pay tv satellitare italiana sarebbe necessaria un’emissione criptata di Canale 5 accessibile solo dagli abbonati al satellite. Un servizio attivabile grazie a un contratto con l’azienda televisiva satellitare. Che tuttavia non ritiene necessario procedere a un accordo a beneficio dei propri abbonati”. L’accordo tirato in ballo da Mediaset non sarebbe limitato al singolo evento, o al singolo match: si tratta infatti di un legame più complesso, riguardo al quale le due emittenti trattano sottotraccia da tempo, che compre in generale i diritti di ritrasmissione delle tv in chiaro del Dtt sulla piattaforma satellitare. E proprio mentre intese di questo tipo si avviano a essere siglate in altri Paesi – come sta succedendo in Gran Bretagna tra BSkyB e iTv – in Italia non si è mai arrivati a un compromesso. La questione, in generale, non riguarda nemmeno soltanto Mediaset, ma potrebbe essere estesa all’intero pacchetto delle tv generaliste comprendendo anche Rai e La7, tanto che per i diritti di trasmissione dell’intero pacchetto si è arrivati ad abbozzare una quantificazione, stimando che potrebbero valere complessivamente tra i 40 e i 50 milioni di euro. I manager e i tecnici dei due broadcaster di Viale Mazzini e di Cologno Monzese sono già al lavoro per preparare i dossier da spedire prossimamente a Sky. Intanto il colosso americano si prepara questa sera per il lancio della prima delle cinque puntate dedicata alla selezione dei concorrenti di X-Factor (ricordiamo che il format, un tempo trasmesso da Canale 5, ora è stato acquistato da Sky, e verrà proposto su Sky Uno). Nei giorni scorsi Lorenzo Mieli, amministratore delegato di FreemantleMedia – la casa di produzione del popolare programma diffuso a livello internazionale -, ha commentato la situazione del mondo delle produzioni, dichiarando che “dal periodo di crisi, l’Italia potrà uscire solo con soluzioni creative: una inventiva che consenta di produrre programmi poi compatibili in termini di costi e ascolti. Noi ora siamo impegnati con X-Factor, e poi da novembre cominciano i casting di Italia’s got talent, in onda la prossima primavera. In contemporanea al via anche le prime riprese di Farmer wants a wife, programma con Simona Ventura che verrà trasmesso da Fox Life in primavera”. “Sono molto contento – ha aggiunto poi Mieli – perché questo format è uno dei quattro più importanti che FreemantleMedia ha in portafoglio nel mondo. E sono felice soprattutto perché i temi che tratta, ovvero il downshifting, gli spostamenti dalla città alla campagna, sono attualissimi”. Secondo l’a.d., le produzioni del nostro paese nei prossimi anni dovrebbero puntare sui docu-reality e sulle serie tv da esportare all’estero. Il 2014 di FreemantleMedia intanto chiuderà con risultati migliori del 2013 (anno in cui i ricavi sono scesi a 39 mln di euro) e un’ampia fetta dei costi produttivi verrà coperta dagli sponsor. (V.R. per NL)