Uno studio dell’Istituto Isimm, commissionato dall’Authority delle telecomunicazioni, fotografa la storica lottizzazione dei tg Rai e Mediaset, che risultano essere tutti tendenzialmente filo governativi, Tranne quello di Rai3 e, a sorpresa, quello di Sky. Va bene, i partiti avranno pure cambiato nome, ma le logiche sono sempre le stesse, quelle della Prima Repubblica. Che lo si voglia chiamare “pluralismo” o “balcanizzazione” poco cambia. Sono i dati a parlare di una sistematica spartizione delle redazioni dei tg Rai e Mediaset, da parte del sistema politico italiano. E ora nel grande circo è entrata anche Sky. A confermarlo arriva una ricerca dell’Istituto Isimm, commissionata dall’Authority delle telecomunicazioni, che misura quanto spazio danno i tg ai vari soggetti politici. I risultati sono l’impietosa fotografia della lottizzazione del giornalismo italiano. Un sistema televisivo in mano alla politica, con la sola eccezione (forse) di Sky. Al di là dei numeri, il quadro dipinto dalla ricerca è inquietante. Pare che in Italia non ci sia uno spazio per equilibrio e professionalità. A Rai Uno Gianni Riotta dà più spazio alle istituzioni, al governo e ai parlamentari ma soprattutto al Presidente della Repubblica. Rai Due invece è quella più filo governativa. Rai Tre parteggia per il Pd. Il Tg5 sembra essere il più equilibrato, ma anche lì la somma dello spazio concesso a governo più maggioranza la fa da padrone. Rete 4 ovviamente è il palcoscenico che da più spazio a Lui, il Presidente Silvio Berlusconi; Italia 1 invece si rivela, inaspettatamente, un avamposto leghista. A questo quadro si aggiunge Sky Tg 24, che ultimamente pare dare più spazio al Pd. Sarà perché il Governo ha alzato l’Iva sugli abbonamenti? Si attende cortese smentita. (Davide Agazzi per NL)