Come previsto, sono partite le misure di Agcom per contrastare la pirateria web relativamente agli eventi sportivi (cd. Piracy Shield).
Primi interventi
A partire da venerdì 2 febbraio, sono stati bloccati, entro trenta minuti dalla segnalazione, attraverso la piattaforma Piracy Shield, 65 DNS e 8 indirizzi IP che diffondevano in modo illecito le partite della 23ma giornata del Campionato di calcio di serie A.
Sintesi
La procedura, cd. Piracy Shield, prevista dalla legge n. 93/2023 e dal regolamento AGCOM sulla tutela del diritto d’autore online (delibera n. 680/13/CONS, come modificata dalla delibera n. 189/23/CONS), consente una gestione automatizzata delle segnalazioni, ai sensi dell’art. 9-bis, comma 4-bis del citato regolamento.
La normativa Piracy Shield
La normativa dispone che, in occasione della trasmissione di un evento sportivo in diretta (partite del Campionato di calcio o gran premi di Formula uno, ad esempio), i titolari dei diritti possano accedere a Piracy Shield per segnalare i servizi da bloccare.
In 30 minuti
Gli Internet Service Provider, ricevuto automaticamente il ticket creato dal titolare, procedono con l’oscuramento del sito pirata entro 30 minuti.
L’utente e pagina di inibizione
L’utente viene quindi indirizzato verso una pagina predisposta da Agcom nella quale si chiarisce che “L’accesso al presente sito, che diffondeva illecitamente contenuti protetti dal diritto d’autore, è stato disabilitato in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità”.
La finalità
Piracy Shield, spiega Agcom in una nota, “mira a contrastare in maniera efficace un business illegale che danneggia l’industria della cultura, dello sport e dello spettacolo e di cui, tra l’altro, si serve anche la criminalità organizzata”.
Requisiti tecnici ed operativi
I requisiti tecnici e operativi di Piracy Shield sono stati definiti nel tavolo tecnico convocato dall’Autorità, in collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e ai cui lavori hanno preso, tra gli altri, le principali associazioni che riuniscono gli ISP, oltre a numerosissimi operatori non associati.
Roadmap
Secondo la roadmap indicata dall’Autorità con la delibera n. 321/23/CONS del 5 dicembre 2023, ad oggi il numero degli ISP accreditati alla piattaforma rappresenta oltre l’80% del mercato in termini di utenza.
GDF
Le attività sono state avviate in stretta collaborazione con il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza.
LDA
Agcom ricorda, inoltre, che la legge 93 del 2023 “ha modificato la legge sul diritto d’autore (art. 174-ter) prevedendo l’irrogazione di sanzioni anche in capo a chi effettua il download o altrimenti utilizza abusivamente online file o contenuti protetti ad uso esclusivamente personale”.
Il funzionamento
Il funzionamento della piattaforma si basa su un sistema machine to machine: i titolari accreditati, che hanno già ottenuto un provvedimento cautelare per la tutela del diritto protetto, a fronte di ulteriori violazioni del medesimo diritto, possono “caricare” le segnalazioni di violazione, assistite da un adeguato corredo probatorio, sulla piattaforma che le indirizza automaticamente agli ISP accreditati, i quali provvedono al blocco dell’indirizzo IP e/o dell’FQDN (Fully Qualified Domain Name) entro i successivi 30 minuti.
Ready to action
“La piattaforma è dunque funzionante”, aveva spiegato Agcom in una nota di presentazione del servizio Piracy Shield.
La palla passa agli ISP
“Spetta ora agli operatori che forniscono l’accesso (ISP) oscurare tali siti, su segnalazione dei titolari dei diritti, porre in essere le attività necessarie per rendere operativa la piattaforma.
Completamento entro il 31 gennaio 2024
Tali attività devono essere completate entro il 31 gennaio 2024″, aveva annunciato Agcom prima di entrare nell’attuale fase operativa.
Le fonti normative e regolamentari
La decisione dell’Autorità è stata assunta all’unanimità lo scorso 5 dicembre, con la delibera n. 321/23/CONS, in esecuzione di quanto previsto dalla legge n. 93/2023 e dalla propria delibera attuativa n. 189/23/CONS.
Tavolo tecnico antipirateria
“I requisiti della piattaforma definiti dall’Autorità sono stati discussi e condivisi nell’ambito dei lavori del Tavolo tecnico antipirateria convocato da Agcom, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, insediatosi lo scorso 7 settembre”, aveva sottolineato Agcom in occasione dell’illustrazione del servizio.
I partecipanti
“Ai lavori del tavolo, cui hanno preso parte anche rappresentanti del Mimit, della Polizia postale e delle principali Associazioni per il contrasto alla pirateria e la tutela del diritto d’autore, ha partecipato il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza presso Agcom il quale, nell’ambito del protocollo di intesa vigente, collaborerà con l’Autorità per garantire l’avvio e l’efficiente funzionamento della piattaforma attraverso, tra l’altro, una costante assistenza agli utenti della Piracy Shield.
Machine to machine
Il funzionamento della piattaforma si basa su un sistema machine to machine, cioè un insieme di software e applicazioni che migliorano l’efficienza e la qualità dei processi tipici di ERP (acronimo di Enterprise Resource Planning), CRM (Customer Relationship Management) e asset management.
Destinatari di un provvedimento cautelare favorevole
Nel merito del funzionamento, i titolari accreditati, che hanno già ottenuto un provvedimento cautelare per la tutela del diritto protetto, a fronte di ulteriori violazioni del medesimo diritto, possono “caricare” le segnalazioni di violazione, assistite da un adeguato corredo probatorio, sulla piattaforma.
Entro 30 minuti
Quest’ultima le indirizzerà automaticamente agli ISP accreditati i quali provvederanno al blocco dell’indirizzo IP e/o dell’FQDN entro i successivi 30 minuti.
Delibera n. 321/23/CONS
La delibera n. 321/23/CONS è consultabile qui. (M.R. per NL)