Retesette, che da Torino trasmette televisione in DTT su tutto il Nord-ovest e su satellite, è, anche quest’anno, la vetrina del Salone internazionale del libro. Location dove, dopo il successo dello scorso anno, ha affinato il processo di evoluzione crossmediale avviato da anni.
Produzione che testimonia e rappresenta il grande evento nazionale e internazionale calato e utilizzando tutte le piattaforme.
Realizza così gli obiettivi di esprimere legame con il territorio (attuando il principio della tv di prossimità), ma nella logica di esportarlo, puntando su grandi eventi ed eccellenze.
Per farlo, ha messo a punto uno studio/stand privato, centro di gravità della comunicazione dell’intera manifestazione del Salone internazionale del libro.
Piero Manera
NL ne ha parlato con l’editore di Retesette Piero Manera.
“Il Salone internazionale del libro ci consente di raccontare l’evento al massimo della sua espressione è della nostra capacità produttiva”, esordisce Manera.
La task force di Retesette
“Stiamo operando con il nostro stuolo di giornalisti professionisti, multilingue e di tecnici con grande esperienza, di una tecnologia d’avanguardia sia di tipo produttivo che trasmissivo.
Centro di gravità della comunicazione
Uno studio/stand privato, centro di gravità della comunicazione dell’ intera manifestazione. Le dirette non stop attirano folle di curiosi di ogni età che vogliono “vedere come si fa la televisione”.
Rappresentanti del Salone internazionale del libro
Retesette testimonia e rappresenta visivamente il grande evento nazionale e internazionale, con audiovisivi configurati e adattati per tutte le piattaforme.
Tv di prossimità, ma anche d’esportazione
Realizza così gli obiettivi di esprimere legame con il territorio ma nella logica di “esportarlo”, con gli eventi, il patrimonio non solo culturale, le eccellenze territoriali e così via.
Padiglione 4
Dal nostro studio/stand stand al Padiglione 4 parliamo con vip, autori, editori e lettori, registrando novità, tendenze ed approfondimenti”, spiega il patron di Retesette.
Il libro fisico è sopravvissuto. Anzi, ha vinto in maniera schiacciante su quello elettronico
“Un importante tendenza che si rileva dalle ospitate davanti alle nostre telecamere è la vittoria del libro fisico su quello elettronico. I libri fisici sono sopravvissuti all’avvento di quelli elettronici. Anzi, quella del cartaceo è stata una vittoria schiacciante sul testo virtuale”, spiega l’editore torinese a Newslinet.
La (apparente) contraddizione
Che continua: “Quasi una contraddizione rispetto al fatto che invece tutto il resto del mondo, e noi per primi, siamo soggetti compulsivamente digitali.
La collaborazione di Retesette con la CCIAA e i Salesiani Don Bosco
Infatti il nostro centro di produzione, gestito in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e con Salesiani Don Bosco è una struttura digitale proiettata nel futuro, crossmediale, multipiattaforma.
Multipiattaforma ma responsabile
Tutto quello che viene prodotto e montato qui viene trasmesso su tutto il nord-ovest, via satellite e in streaming, compresi i principali social network. Ma il pubblico dei social lo sa che siamo noi, entità con editori e direttori responsabile, terminologie pressoché sconosciute in tutto il mare magnum della comunicazione online.
Segno dei tempi
Un altro segno dei tempi, vissuti con precauzione e un po’ di diffidenza è anche quello che accade al Salone internazionale del libro: una volta i grandi ospiti venivano annunciati con anticipo e in pompa magna, oggi non è più così. I grandi personaggi preferiscono arrivare quasi in incognito.
Selfie sì. Ma la tv è la tv…
Ci sono, fanno i selfie ma per avere certezza di mantenere o aumentare la propria popolarità vengono da noi a farsi vedere e intervistare su questo strumento, insuperato e insuperabile, chiamato televisione!
Affidabile e costante
Ecco, mi piace rappresentare Retesette come una presenza affidabile e costante.
Retesette c’è…
Retesette c’è, è vicino al suo territorio, parla delle sue tante eccellenze che porta nel mondo raccontando, informando, commentando, anche senza bisogno di urlare.
… e lo si sa
E il nostro pubblico lo sa”, conclude Manera. (M.L. per NL)