Il cda di Mediaset è convocato per domani, martedì 27 settembre, e le indiscrezioni sulla questione Vivendi-Premium si susseguono numerose: pare che, per quella data, il gruppo francese abbia intenzione di presentare una terza proposta per uscire dal pantano creatosi a seguito del suo rifiuto di tener fede all’accordo siglato lo scorso aprile con Cologno.
La tenacia dei bretoni è sicuramente apprezzabile, soprattutto se si considera che è dalla rottura avvenuta fra le due parti (a luglio) che il Biscione continua a ribadire la sua intenzione di ricorrere in Tribunale per un risarcimento di 1,5 miliardi (la prima udienza dovrebbe tenersi a marzo). Eppure, l’holding d’oltralpe non sembra intenzionata a mollare il colpo, probabilmente in vista di fine mese, termine ultimo per l’adempimento contrattuale; le notizie più recenti, vogliono che il gruppo guidato da Vincent Bolloré sia prossimo ad avanzare una terza proposta, secondo la quale sia i francesi che gli italiani prenderebbero il 40% di Premium, lasciando il resto ad un terzo operatore sulla cui identità non mancano le teorie. Alcuni dicono che potrebbe trattarsi di una telco, identificabile o in Telefonica, che già detiene l’11% della pay tv, o in Telecom, che fa sempre capo a Vivendi; alcuni parlano anche di Sky, soprattutto visto l’interesse che quest’ultima aveva già mostrato in passato per l’acquisizione della pay tv in digitale. Da Sky Italia hanno già smentito questa possibilità, e in effetti il gruppo guidato da Andrea Zappia si era mostrato interessato ad acquisire il 100% di Premium, qualche anno fa, ma non avrebbe interesse adesso a salvarla, ottenendo come premio solo un quinto del totale. Da Mediobanca, insistono ancora nel sostenere che l’opzione preferibile sia la cessione a Sky in toto, operazione che permetterebbe sia di sbarrare la porta d’ingresso a Vivendi per il mercato pay nostrano, sia a concentrare il settore, tendenza necessaria per tutte le pay tv d’Europa anche a causa della pressione dei nuovi competitor OTT; è anche per questo motivo che alcuni sostengono come Mediaset potrebbe osteggiare l’accordo con Bolloré per incassare il risarcimento e fare al contempo la corte a Sky. Quest’ultima opzione, però, sembra quella più difficilmente realizzabile: il gruppo di Murdoch è lanciatissimo e, sicuramente, potrà giovare molto delle difficoltà di Premium senza doversi inserire fra i due litiganti (specie con l’asta per i diritti sulla Champions che si avvicina); inoltre, non è detto che Vivendi debba finire per risarcire il Biscione visto che, alla luce dei conti di Premium, la tesi sostenuta dai francesi e che li spinge a rifiutare il contratto di aprile risulta molto credibile. In definitiva, se Mediaset non vuole andare a fondo trascinata dalla cancrena di Premium, è bene che trovi un accordo con i francesi e in fretta, altrimenti la situazione rischia di complicarsi. (E.V. per NL)