Non è ancora tramontato il progetto di Vivendi di diventare una media company europea, almeno non se si vuole dare ascolto a quanto dichiarato dal suo ceo Arnaud de Puyfontaine il quale ha rivelato che il gruppo sarebbe a lavoro per portare a termine un piano top secret proprio con questo scopo ultimo.
Sui dettagli, Puyfontaine ha preferito rimanere abbottonato, limitandosi ad esporre agli analisti della Goldman Sachs conference come il progetto più volte decantato dal presidente del consiglio di sorveglianza Vincent Bolloré sia ancora in fase di studio. Tutto sembrava ormai parte del passato alla luce di alcuni inconvenienti che hanno messo in crisi il puzzle francese; prima, infatti, la decisione di chiudere Watchever, la piattaforma SVOD di Vivendi in Germania, e poi la diatriba con Mediaset che potrebbe portare le due parti in tribunale hanno minato le possibilità della holding francese di posizionarsi fuori dal territorio nostrano. Come se non bastasse, i numeri di Canal+, come ormai noto da tempo, e non fanno ben sperare nemmeno per il mercato bretone. Tuttavia, Puyfontaine si è mostrato fiducioso, sottolineando che il suo gruppo “non è dipendente da Mediaset per costruire un operatore latino perché il gruppo ha altre opzioni, un piano che metterà in atto” ma non escludendo (al contrario della controparte) che si possa trovare comunque un accordo con il Biscione; insomma, quello che a Cologno hanno più volte definito come un comportamento gravissimo, è stato sminuito dal ceo di Vivendi che ha descritto il tutto come “un piccolo disaccordo con Mediaset”. C’è da dire che, come già abbiamo evidenziato su questo periodico, interrompere i rapporti e le possibili aperture potrebbe essere un problema anche per Mediaset, soprattutto alla luce del dichiarato disinteresse di Sky per Premium e dell’imminente asta per i diritti della Champions League. Nel frattempo, mentre si attende di saperne di più su questo misterioso piano francese, pare che il futuro di Canal+ sarà strettamente legato all’operatore tlc Orange; sembra infatti che, dopo diversi anni di autodistribuzione e qualcuno in meno di bilanci in rosso, la pay tv di Vivendi permetterà all’operatore telco di vendere i propri abbonamenti, con fatturazione diretta e limitatamente ad un preciso bouquet di canali raggruppato in un pacchetto dal nome Panorama. Il pacchetto costerà 10 euro al mese che è un significativo gioco al ribasso se si considera che per avere un abbonamento con offerta completa, il costo è quadruplicato. L’annuncio ufficiale dell’accordo è atteso per il 7 di ottobre. (E.V. per NL)