In un’intervista a Les Echos Vincent Bolloré delinea le idee per salvare le pay tv di Vivendi; interrogato sulle voci riguardanti un’unione con Havas il tycoon non esclude questa possibilità.
Non solo Canal+ è salvabile, ma “sarà salvata”; a dirlo è il numero uno di Vivendi (società che controlla Canal+) Vincent Bolloré in un’intervista rilasciata per Les Echos, il principale quotidiano economico francese. La pay tv d’oltralpe vede i suoi conti in rosso ormai da quattro anni e, vista la prossima unione con Mediaset Premium, anche lei in deficit, necessiterà di un ottimo progetto per rimanere a galla. E così, nella sua intervista, il tycoon bretone fa sapere che la nuova strategia punterà in primis sull’accordo per distribuire in esclusiva BeIN Sport; purtroppo però, l’accordo deve ancora attendere l’ok dell’Antitrust e buona parte della strategia illustrata da Bolloré consiste proprio nel ridurre i contenuti sportivi trasmessi in chiaro per attirare nuovi abbonati. Dopotutto, è lo stesso imprenditore ad affermare che la ripresa di Canal+ sarà possibile “fatti salvi gli accordi previsti e i risparmi necessari”. Infine, Bolloré tocca anche l’argomento Havas, concessionaria pubblicitaria guidata da suo figlio Yannick e di cui sempre Vincent è il maggiore azionista; durante la chiacchierata con Les Echos, il bretone afferma che “un giorno ci sarà qualcosa tra Vivendi e Havas”, mantenendosi volutamente sul vago a causa della polemica sul conflitto di interessi esplosa in Francia. Infatti, già il mese scorso, quando l’idea era solo una vaga indiscrezione, il numero uno di WPP (il principale concorrente) sosteneva come l’eccessiva vicinanza fra Havas e Vivendi sarebbe stato un problema per il mercato pubblicitario francese. Il motivo è che sarebbe un possibile ostacolo alla neutralità della concessionaria, che raccoglie la pubblicità non solo per tutte le reti Vivendi, ma anche per diversi suoi concorrenti. A sentire le strategie progettate, sembra quasi che i piani per risollevare le attività di Vivendi dipendano più dall’Antitrust che non dalle idee di Bolloré. (E.V. per NL)