Il libro recentemente recensito di Pino Frisoli (“La Tv per Sport”, edizioni Tracce) potrebbe essere un buon inizio per dedurre le future tendenze delle trasmissioni online. Gli internauti sono sempre più affamati di sport. Lo erano ai tempi del Mundialito, lo sono oggi sul web. Le competizioni di qualunque specialità sono capaci di intrattenere il pubblico meglio di qualunque altro contenuto. Che sia per la spettacolarità, per il cuore sportivo o per semplice curiosità il web genera spettatori fedeli che con il tempo non sanno rinunciare a certe performance. E se la tv satellitare di Sky è già in grado di proporre una gamma di specialità non indifferente (dal calcio, al golf; dal moto-trial al rugby) è naturale chiedersi quanto offra e potrà offrire il web, consapevoli della capacità e della velocità con la quale qualunque contenuto può circolare e ottenere il consenso dei propri telespettatori. Così Screen Digest annuncia i risultati di un’analisi in materia, mostrando che il numero di video sportivi scaricati da utenti inglesi e americani non solo è notevole, ma sembra destinato a raddoppiare entro breve. Secondo l’istituto inglese si passerà da 5,2 miliardi di download dello scorso anno, a 10,8 miliardi nel vicino 2012 per quanto riguarda gli Stati Uniti. L’Inghilterra partirà invece dai suoi 398 milioni di download del 2007, arrivando fino a quota 1,2 miliardi sempre nel 2012. Conseguentemente il settore potrà vantare anche un aumento consistente dei relativi introiti pubblicitari: negli Stati Uniti si passerà dai 762 milioni di dollari nel 2007 ai 2,3 miliardi nel 2012; da 45,6 milioni a 160 per quanto riguarda il paese inglese. Sport e calcio in particolare confermano così la valenza e il successo di cui godono da quanto sono entrate nella magica scatola nera. (Marco Menoncello per NL).