A un anno dall’ingresso nella patria dei nostri cugini d’oltralpe, il gigante americano dello streaming online cresce lentamente: la vecchia e cara tv non demorde e tiene testa al tanto temuto avversario.
Nessuna bufera, nessun tornado: la tv tradizionale non è stata abbandonata né messa in un angolo dagli utenti, che sembrano sempre tanto ingolositi dal “nuovo”. Se è vero infatti che Netflix dal 15 settembre 2015 si è ben radicato nelle vite dei parigini (la società parla di 500/700 mila abbonati secondo le stime, anche se non ci sono per il momento dati ufficiali), va però sottolineato che la tv tradizionale ha perso complessivamente soltanto 5 minuti di visione giornaliera, scongiurando qualsiasi crisi del settore. Cifre non proprio esaltanti per questo primo anno insomma, i cui motivi sono da imputare a vari fattori: innanzitutto, il catalogo, non così ampio come gli utenti si aspettavano – all’inizio prevedeva solo 3.500 titoli tra serie tv e film con una scarsissima presenza di blockbuster di qualità (per fare un esempio, nessun film di Tarantino, e pochi grandi classici). La library con il tempo è cresciuta, ma sempre con una selezione discutibile e una “finestra di sfruttamento cinematografico” rispetto ai film presenti al cinema di 36 mesi. L’altro problema, che con tutta probabilità Netflix dovrà affrontare anche in Italia, è stata la connessione internet a banda larga non così estesa sul territorio francese. Ricordiamo ai nostri lettori che l’obiettivo iniziale era di raggiungere il 30% del mercato pay francese (pari ad un totale di 10 mln di clienti) entro il 2020/2025: a conti fatti quindi la partenza non è stata così bruciante, anche se gli addetti ai lavori affermano che Netflix ha aumentato la notorietà dei servizi on demand, grazie alla sua ingente campagna pubblicitaria. Possibile quindi che con l’andare del tempo l’on demand si spargerà sempre più e la tv lineare ne potrà risentire. Intanto il manager Manuel Alduy responsabile di CanalPlay e delle attività ott della pay tv Canal+, ha commentato in merito a Netflix: “il suo arrivo non è stato lo tsunami annunciato e il merito dell’anno passato è di aver fatto uscire i fantasmi dal settore. Alcuni hanno confrontato un po’ troppo velocemente il mercato americano a quello francese, che è molto differente. Tuttavia – ha continuato Alduy – abbiamo a che fare con una multinazionale di taglia mondiale che investe massicciamente in pubblicità sul nostro mercato locale”. (V.R. per NL)