La Rai e le sue Teche ottengono un significativo riconoscimento nell’ambito della Conferenza Mondiale degli Archivi Audiovisivi Fiat\Ifta, che si è svolta a Venezia (nella bella sede di Palazzo Labia della Rai del Veneto). Il premio è andato a un “sistema intelligente” in grado di viaggiare tra migliaia di ore di video e di riconoscere tutti gli elementi uguali tra loro, siano essi volti, luoghi o situazioni di vita quotidiana.
Si tratta del nuovo progetto di Visual Research firmato da Teche Rai e Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica che si è aggiudicato il premio “Excellence in Media Management”, attribuito dalla giuria internazionale nell’ambito della Conferenza degli Archivi, durante la quale broadcaster e istituzioni che vanno dalla National Library del Congresso americano alla BBC, dalla Tv di Stato cinese all’Ina francese si sono confrontati su tutela e valorizzazione del proprio patrimonio. Secondo i giurati, il progetto Rai “è vantaggioso per chiunque sia coinvolto nel processo di ricerca e utilizzo di materiale archivistico ed è aperto a nuove evoluzioni in futuro. La giuria apprezza fortemente che il progetto porti il grande potenziale di una tecnologia di intelligenza artificiale a un livello praticamente applicabile”.
Nella serata delle premiazioni – condotta dal giornalista del Tg1 Alberto Matano – vincitrici anche Australia e Danimarca, che si sono aggiudicate rispettivamente il Premio “Excellence in Media Preservation” e quello “Excellence in Archival Use and Valorization”. Il primo – ‘Preserving Australian Broadcast History’ della Sbs – è un progetto di conservazione degli archivi, mentre il secondo – ‘Your Town, Your Story’ della Danish Radio – è un progetto interattivo che utilizza gli archivi digitali.
“Tutelare gli archivi – ha detto Maria Pia Ammirati, direttore di Rai Teche, che ha organizzato l’edizione veneziana della Conferenza Fiat\Ifta – significa fare vero servizio pubblico e lo spirito di questi quattro giorni di conferenze è stato quello di presentare al mondo della comunicazione l’importanza e la vitalità degli archivi audiovisivi e di sottolinearne l’importanza strategica ed economica. La sintesi della conferenza è, intanto, il grande plauso della platea straniera a Venezia: tutti i partecipanti sono rimasti colpiti non solo dalla bellezza della città, ma dalla gentilezza di tutti e del sindaco che, arrivato a sorpresa per salutare, ha aperto le sale di Wagner al Casinò e ha fatto un brindisi augurale”.
“Dal punto di vista operativo – ha aggiunto Ammirati – c’è il progetto di mettere sempre più in comune gli archivi. Fare ‘sharing’ superando gli ostacoli burocratici, primo tra tutti la salvaguardia dei diritti, per comparare le diverse storie identitarie dei Paesi e tornare alle proprie radici comuni. Un grande progetto culturale, ma anche un progetto che chiami al lavoro di alta qualità giovani e professionisti più anziani che possano consegnare sapere e tecniche preziose”.
Alla Conferenza Fiat\Ifta hanno partecipato circa 250 esperti, tecnici e professionisti del mondo degli archivi della Tv e degli audiovisivi, che per quattro giorni si sono confrontati a Palazzo Labia sul “Rinascimento” delle Teche (tema cui questo periodico riserva molta attenzione) e su argomenti come conservazione, riuso, digitalizzazione, nuove piattaforme e sfide tecnologiche.
“Anche Rai Teche è alle prese con un poderoso processo di digitalizzazione, attraverso imponenti risorse economiche e umane, per rendere fruibile a tutti l’archivio del Servizio Pubblico italiano – siamo tornati alle dichiarazioni di Ammirati – . La storia italiana dal 1924 in poi, l’anno cioè della nascita ufficiale della Radio pubblica, è fortemente segnata dalla presenza dei prodotti audiovisivi. E per questa ragione nessuno potrà mai conoscere la storia recente dell’Italia senza passare dall’archivio Rai, che ora è ampiamente digitalizzato e dunque sempre più facilmente accessibile, come dimostra la fortuna della piattaforma digitale Rai Play, dove Rai Teche pubblica i programmi storici della Tv pubblica”.
Per gli archivi Rai e per quelli degli altri protagonisti della Conferenza veneziana si apre dunque la strada di una seconda vita: non più solo come parte “museale” delle Televisioni e Radio ma come giacimento culturale di contenuti a cui poter attingere. Lo ha testimoniato anche la partecipazione alla Conferenza Generale del 10 ottobre della Direttrice del Dipartimento Europeo per la Scienza e Cultura dell’UNESCO Ana Luiza Massot Thompson-Flores, con una lecture sull’attività dell’Unesco per la conservazione della memoria storica attraverso gli archivi audiovisivi.
Un seconda vita, dunque, ma che deve fare i conti con problemi nuovi, come quelli posti dalla nuova normativa sulla protezione dei dati personali GDPR e sulla sua applicazione in ambito audiovisivo. Se ne è parlato il 9 ottobre con Giovanna Bianchi Clerici, componente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, e Pietro Grignani, Data Protection Officer della Rai.
E c’è anche un’altra sfida che attende gli archivi, cui già si accennava prima: come renderli fruibili a tutti senza violare copyright e diritti? Una questione tecnologica, ma anche culturale, che è stata al centro dell’incontro del 10 ottobre sugli “Archivi e la sfida del copyright nell’era digitale dal punto di vista di un Public Service Media”, con un’analisi dello stato dell’arte dopo l’approvazione del decreto UE su copyright e diritto d’autore.
La FIAT/IFTA World Conference 2018 rientrava nel calendario italiano dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, promosso dal Parlamento Europeo (M.R. per NL)