Mosca e’ irritata dall’ipotesi di creare nella Ue un canale di contro propaganda in russo, capace di trasmettere anche nelle repubbliche ex sovietiche legate a Bruxelles dalla partnership orientale (Ucraina, Georgia, Moldova, Bielorussia, Armenia e Azerbaigian).
”Abbiamo sempre preso una posizione positiva sulla liberta’ di parola. Ma i piani europei per creare una sorta di emittente di contro propaganda difficilmente possono corrispondere al concetto di liberta’ di parola”, ha osservato il viceministro degli Esteri russo, Alexiei Meshkov, citato da Itar-Tass. Secondo media russi, Gran Bretagna, Danimarca, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno inviato una lettera all’alto rappresentante per gli Affari esteri e la sicurezza, Federica Mogherini, sollecitando la discussione di una tv in russo per la vasta comunità russofona esistente in Europa. In precedenza Edgar Rinkevics, capo della diplomazia della Lettonia, che eredita dall’Italia la presidenza di turno della Ue, aveva detto che l’Unione Europea stava considerando la possibilità di creare un nuovo canale tv in lingua russa, dedicato all’intrattenimento e a ”notizie molto precise”. Nei mesi scorsi il Cremlino ha potenziato la sua campagna mediatica all’estero lanciando Sputnik, un network internazionale in 30 lingue presentato come ”una voce alternativa all’Occidente” ma considerato da molti osservatori, in patria come fuori, come un ennesimo strumento di propaganda. (ANSA)