Mino Damato, il popolare giornalista e conduttore televisivo Rai, non c’è più. Si è spento venerdi pomeriggio all’età di 73 anni, ma la notizia è stata data soltanto stamani dalla famiglia.
Nato a Napoli nel 1937, giornalista dal 1965 iniziò a lavorare a Il Tempo di Roma per poi passare, nel 1968, alla Rai come inviato speciale. Nel 1970 condusse il programma per ragazzi (ai quali restò sempre legato per tutta la vita) “Raccontami la tua storia”. Negli anni a seguire condusse le trasmissioni scientifiche “Avventura” e nel 1977 il rotocalco “Tam Tam”. Per un lungo periodo fu anche corrispondente di guerra in mezzo mondo. Nel 1983 tornò in tv a condurre “Italia Sera”, nel 1985/86 “Domenica in” (epica la sua camminata sui carboni ardenti), nel 1987 “Esplorando”, dal 1988 al 1990 “Alla ricerca dell’Arca”. Nel 1990 passò a Telemontecarlo con “E.T.” e fu a Retequattro a presentare “”Incontri con l’Arca”. Il ritorno in Rai fu nel 1995 con “Sognando, sognando” e nel 1997 “Grand Tour”. Il grande professionista aveva svolto la sua missione con la curiosità per la scienza, l’abilità nel fare interviste che tenevano lo spettatore incollato al video e si era distinto per la forza vitale, l’impegno umano e sociale, l’emozione che riusciva a trasmettere ridendo e far ridere o piangere o far piangere. Come nell’ultima intervista che il TG2 ha rimandato in onda oggi, la sua voce che si strozza per due volte e lui col viso rigato di lacrime che dice: “la soddisfazione più grande è la mano di un bambino che prende la tua e ti dice: grazie”. Questo era Mino, il polemico, battagliero ma estremamente buono amico di tutti, specialmente dei bambini abbandonati e ammalati di Aids per i quali si dedicò fino alla fine. Un grande professionista, uno dal cuore grande, uno di quelli che non potremo mai scordare. (R.R. per NL)