Si è appena conclusa la 69ma edizione del Prix Italia Rai, concorso internazionale di Rai per programmi di qualità, Radio, TV e Internet, ospitata per la quarta volta a Milano. Quello tra la Rai e il capoluogo lombardo è un rapporto che sta crescendo sempre di più, come ammettono il presidente Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo: nelle intenzioni della dirigenza Rai, Milano nel giro di pochi mesi (magari in coincidenza con la firma del contratto di servizio prevista per fine anno) diventerà un nuovo polo centrale per le attività della televisione pubblica.Si era già parlato di spostare la sede del Tg2 a Milano, ma la proposta dell’allora Direttore editoriale per l’Offerta informativa in RAI Carlo Verdelli era stata bocciata a inizio anno. Secondo Maggioni “un maggior peso di Milano sull’informazione della Rai si può avere anche lavorando sulle strutture trasversali”. Il progetto è rimasto in stand-by al momento del cambio dei vertici a Viale Mazzini (a giugno il d.g. Campo Dall’Orto uscente è stato sostituito da Orfeo) ma ora arrivano nuove sollecitazioni anche dalle amministrazioni lombarde: il sindaco di Milano Beppe Sala ha chiesto “di incontrare a breve il presidente e il direttore generale della Rai per studiare con loro le soluzioni non solo di localizzazione fisica, ma anche in termini di contenuti. È tempo che pure loro dicano con maggiore chiarezza se hanno intenzione di portare qualcosa di più a Milano, cosa che ovviamente mi troverebbe totalmente a favore e potremmo anche supportarli in questo processo.
Chiediamo, senza arroganza, di trovare un modo giusto per rafforzare il ruolo della Rai a Milano. Che è il centro del sistema dei media in Italia, dell’informazione, che è una città dove le imprese straniere investono sempre di più, un territorio fondamentale per capire il presente e il futuro. Per questo vorrei che ci fosse una accelerazione nelle riflessioni sul tema”. Pare poi che il presidente della regione Maroni insista addirittura per uno spostamento di tutto il quartier generale della Rai sotto la Madonnina.
La tendenza a spostare gli affari da Roma a Milano è comune anche ad altre realtà televisive (si pensi al caso di Sky, contestatissimo per le implicazioni sui lavoratori e la gestione dell’operazione da parte dell’azienda, giudicata antisindacale) ma, entusiasmi e spot per il capoluogo lombardo a parte, la Rai dovrà sicuramente fare i conti con il forte radicamento nella capitale, oltre che operativo e infrastrutturale, anche politico.
Maggioni, del resto, è la prima a ridimensionare le spinte “nordiste”: “nessuno ha detto che si sposta la Rai a Milano – precisa – per fortuna la Rai è nazionale e ha delle presenze più forti in alcuni ambiti. Certamente Milano e tutto quello che è in grado di essere e produrre è attrattivo anche per Rai, a breve ci saranno una serie di nuove iniziative, produzioni, direzioni che potranno avere luogo qui. È tutto parte di uno studio che sta facendo il direttore generale Mario Orfeo per cui quando saremo arrivati al progetto definitivo lo diremo“. (V.D. per NL)