Tv. Mediaset tenta la carta della Champions League per rilanciare Premium sacrificando la pubblicità in chiaro

I match di Roma e Juventus saranno disponibili solo sulla pay tv di Mediaset, che rinuncia a milioni di incassi pubblicitari. Intanto la Rai pensa a San Remo: 6 milioni da ognuno dei 4 sponsor.

Mediaset lascia a bocca asciutta i tifosi di Roma e Juventus, che per vedere i loro beniamini contendersi la Champions League dovranno sottoscrivere un abbonamento a Premium. Sui canali in chiaro Mediaset saranno trasmesse altre partite degli ottavi, privilegiando la pay tv per quanto riguarda le squadre italiane. La decisione del Biscione appare quantomeno controversa, considerando gli incassi pubblicitari milionari a cui rinuncia. A titolo di esempio, per Borussia Dortmund – Juventus dell’anno scorso Publitalia ha incassato 100 mila euro per ogni spot di 30 secondi trasmesso durante l’intervallo, e 76 mila euro alla fine dell’incontro; il super spot da 15 secondi era prezzato 77 mila euro. L’investimento su Mediaset Premium, anche a scapito di un immediato e consistente ritorno economico, fa sorgere molte domande riguardo al reale obiettivo: che sia realmente quello di spingere al massimo su nuovi abbonamenti, oppure la mira è quella di mettere i bastoni fra le ruote alla rivale Sky? I ricavi del broadcaster di Murdoch registrano di fatto una flessione, così come gli abbonamenti, ma questo non basta per valutare l’efficacia dell’operazione: anche Premium paga l’oneroso investimento nei diritti Champions, sforando con le spese di 35 milioni. Ai posteri l’ardua sentenza: il verdetto si potrà pronunciare solo a fine stagione. Intanto in casa Rai si pensa a Sanremo, la kermesse musicale condotta da Carlo Conti e Gabriel Garko; il recente incidente dell’attore ha reso incerte le date, inizialmente programmate da martedì 9 a sabato 13 febbraio. Le tariffe pubblicitarie registrano un aumento del 2%, portando la raccolta del festival proveniente dai 4 main sponsor a 6 milioni di euro ciascuno. Gli spot all’inizio e alla fine dei break di martedì e sabato sono quotati a 227.700 e 234.600 euro, mentre all’interno costeranno rispettivamente 198 mila e 204 mila euro. Rai Pubblicità punta molto anche sul versante digital, dove gli spot pre-roll sui video on line porteranno 78.000 euro a cliente. (G.C. per NL)

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