da Media 2.0 il Blog di Marco Mele (Il Sole 24 Ore)
La richiesta viene da Gina Nieri, consigliere d’amministrazione e responsabile dei rapporti istituzionali di Mediaset e vicepresidente di RTI, intervenuta al convegno di Eurovisioni sull’attuazione della Direttiva, in particolare sulla deroga al divieto di introdurre il product placement dei marchi aziendali in alcuni generi televisivi (non nelle news, ad esempio). La deroga è facoltà degli Stati. La Francia ha detto di no, confermando il divieto. il governo italiano invece, è favorevole a introdurre prodotti e marchi sin dalla sceneggiatura delle produzioni tv, come già avviene nel cinema dal decreto Urbani del 2000.
Ci saranno, insomma, maggiori spazi pubblicitari sulla televisione “lineare”. La stessa Gina Nieri ha detto: «Bisogna cogliere l’occasione del recepimento della Direttiva Ue per alleggerire la quasi maniacale disciplina degli inserimenti pubblicitari». La Direttiva Ue, tra l’altro, eliminerà l’indice di affollamento quotidiano e la distanza “minima” di venti minuti tra i break pubblicitari. Piero De Chiara, di Telecom Italia Media, ha chiesto una disciplina asimmetrica che favorisca la tv minori, portando solo loro al 20% di affollamento orario. Mediaset ha subito risposto: se andiamo al 20%, ci andiamo tutti. Domande: cosa farà la Rai, non potendo aumentare del 2% il suo affollamento pubblicitario? E cosa succederà dell’editoria e degli altri media? Gli editori, su carta o su Internet, farebbero bene, forse, a porsi qualche interrogativo, ancor più in tempi di probabile recessione degli investimenti.