"In un quadro economico ancora negativo, il Gruppo Mediaset nel corso dell’esercizio ha generato cassa, prodotto utili e ridotto l’indebitamento senza rinunciare a investimenti".
Così recita la nota del gruppo televisivo italiano diffusa ieri, con la quale si presenta un andamento del 2013 sintetizzato nei seguenti risultati: ricavi netti consolidati a 3.414,7 milioni di euro (rispetto ai 3.720,7 milioni del 2012); Ebit positivo per 246,3 milioni di euro (-235,4 milioni nel precedente esercizio); risultato netto di Gruppo a 8,9 milioni di euro (a fronte della perdita di 287,1 milioni di euro del 2012); indebitamento finanziario netto ridotto dai 1.712,8 milioni di euro del 1° gennaio 2013 ai 1.459,0 milioni di euro del 31 dicembre 2013. Nel dettaglio geografico l’area "Italia", ha registra ricavi netti consolidati pari a 2.588,5 milioni di euro rispetto ai 2.834,9 milioni del 2012. Più in particolare, secondo Cologno, "l’andamento dei ricavi pubblicitari ha risentito del prolungarsi della fase recessiva che anche nel 2013 ha determinato, secondo le previsioni di chiusura anno Nielsen, una decisa contrazione degli investimenti: tutti i principali media, internet compresa, hanno registrato una flessione rispetto all’anno precedente. In questo contesto la raccolta pubblicitaria complessiva di Publitalia ’80 e Digitalia ’08 si è attestata a 2.061,5 milioni di euro registrando una flessione dell’11.4% sul 2012 (2.327,2 milioni) meno accentuata rispetto alla caduta del mercato pubblicitario totale". I ricavi da attività caratteristica Premium – abbonamenti e carte prepagate – si attestano a 552,0 milioni di euro (+6.6% rispetto ai 518,0 milioni del 2012). Tale risultato, secondo Mediaset, "è decisamente positivo e in controtendenza rispetto all’andamento del mercato della pay tv determinato da un ulteriore calo dei consumi delle famiglie". Sul fronte towering, i ricavi EI Towers si assestano a 233,2 milioni di euro (stabili rispetto ai 233,8 milioni del 2012). In tema di "azioni di efficenza", i risparmi ottenuti nelle attività televisive hanno raggiunto 617,2 milioni di euro rispetto alla base costi del 2011. "Un dato – spiega Mediaset – che supera largamente – e con un anno di anticipo – l’obiettivo di 450,0 milioni di euro previsto dal piano triennale di efficienza 2012-2013-2014. I costi operativi totali, comprensivi degli ammortamenti, calano a 2.412,4 milioni di euro rispetto ai 3.118,9 milioni di euro dell’esercizio 2012 (-22,7%). Si tratta di un risultato molto rilevante, frutto di un lavoro accurato che non ha modificato né la qualità né la quantità del prodotto televisivo offerto al pubblico". L’Ebit risulta positivo, pari a 176,1 milioni di euro rispetto ai -284,0 milioni del 2012, mentre il "Risultato pre-imposte" ammonta a 102,4 milioni di euro (rispetto alla perdita di 339,5 milioni dell’esercizio precedente) e il "Risultato netto" è positivo per 7,3 milioni di euro rispetto ai -307,4 milioni del 2012. La differenza tra "Risultato pre-imposte" e "Risultato netto" evidenzia un tax rate non proporzionale rispetto alle aliquote fiscali correnti. Lo scarto è generato dall’ammontare ragguardevole di risorse (circa 27 milioni di euro) impiegate per la conciliazione di controversie tributarie. La generazione di cassa caratteristica (free cash flow) è stata pari a 237,3 milioni di euro, in sostanziale allineamento con quella 2012 (245,6 milioni) malgrado la citata crisi di mercato. Sul piano degli ascolti televisivi, "in un panorama televisivo sempre più competitivo, le reti Mediaset mantengono salda la loro leadership sul target commerciale in tutte le fasce orarie: 36.7% di share in prima serata e 35.1% nelle 24 ore. Canale 5 è la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima serata (17.2%) sia nelle 24 ore (16.1%)". Quando alla prevedibile evoluzione della gestione, secondo Mediaset "L’andamento del mercato pubblicitario riflette nei primi mesi dell’esercizio le condizioni di maggiore stabilità del quadro macroeconomico generale. Non sono tuttavia ancora percepibili segnali chiari riferibili all’avvio di una fase di ripresa della domanda interna e dei consumi. In linea con tale scenario, nei primi tre mesi del 2014 la raccolta pubblicitaria registra pertanto in Italia un andamento ancora leggermente negativo, con marcato miglioramento nel mese di aprile. Dal punto di vista pubblicitario la strategia commerciale della concessionaria Publitalia si è concentrata sulla difesa della redditività evitando di inseguire comportamenti ribassisti sui prezzi applicati da alcuni concorrenti. Tale strategia, anche qualora dovesse comportare nel breve riduzioni temporanee di quota di mercato tv, assicurerà una ripresa più rapida e solida non appena l’attesa crescita del mercato pubblicitario si dovesse materializzare. In tale contesto, l’obiettivo primario del Gruppo è di rafforzare nell’esercizio 2014 le proprie quote di mercato in Italia e in Spagna con particolare attenzione alla sostenibilità di lungo periodo del mercato pubblicitario. Sebbene in uno scenario economico e competitivo ancora incerto, anche nel 2014 l’attenzione del Gruppo è centrata sullo sviluppo multipiattaforma dei propri contenuti, sull’evoluzione strategica della attività pay, oltre che sull’efficienza operativa, sulla generazione di cassa e sulla profittabilità nel medio periodo, facendo leva sulla riduzione strutturale dei costi di funzionamento perseguita negli ultimi due anni. Il risultato del Gruppo nel 2014 rimane condizionato dall’andamento dei mercati pubblicitari italiano e spagnolo, su cui al momento risulta molto difficile produrre stime attendibili". (E.G. per NL)