Tv. Mediaset prepara agenzia notizie comune per proprie testate. Protestano i giornalisti di Tg4 e Studio Aperto: rischio smantellamento. Azienda: nessun pericolo

studio20aperto - Tv. Mediaset prepara agenzia notizie comune per proprie testate. Protestano i giornalisti di Tg4 e Studio Aperto: rischio smantellamento. Azienda: nessun pericolo
Il progetto prenderà vita nei primi mesi del prossimo anno: Mediaset si accinge a realizzare un’Agenzia di notizie – interna al gruppo – con i giornalisti del Tg4, Studio Aperto e TgCom. Un centinaio in tutto, compresi i corrispondenti regionali.

È il comitato di redazione di Mediaset a darne annuncio e contemporaneamente, a bocciare il progetto ancora in embrione: il rischio – secondo il sindacato – è che redazioni come quella del Tg4 e Studio Aperto vengano cancellate (vista l’uscita di trentacinque giornalisti per singola testata), rimanendo in piedi come scatole vuote. Resta fuori – ma solo nella fase iniziale – il Tg5. La mission dell’Agenzia è quella di produrre notizie e servizi per i telegiornali del gruppo (tranne il Tg5 al quale saranno offerti, sempre nella prima fase, servizi di cronaca locale). Al timone una vecchia conoscenza di Mediaset: Mario Giordano, ex direttore di Studio Aperto e del Giornale. A lui la responsabilità di far spiccare il volo al progetto: l’azienda vede infatti nell’Agenzia l’ossatura del futuro canale all news da lanciare sulla piattaforma digitale. La redazione si occuperà di cronaca, attualità, spettacolo, cultura ad eccezione della politica che rimarrà appannaggio delle singole testata. La creazione dell’Agenzia – secondo l’Azienda – risponderebbe ad una logica di razionalizzazione e contenimento dei costi, oltre che a un’esigenza di rendere più fluido il lavoro giornalistico, sviluppandolo anche in chiave multimedialestudio20aperto 1 - Tv. Mediaset prepara agenzia notizie comune per proprie testate. Protestano i giornalisti di Tg4 e Studio Aperto: rischio smantellamento. Azienda: nessun pericolo. Di tutto questo non sono convinti i giornalisti che subito hanno proclamato lo stato di agitazione: nei fatti, spiegano, verrebbero smantellate le redazioni di Tg4 e Studio Aperto con l’assorbimento di Tgcom nella nuova testata. L’azienda cerca di stemperare le polemiche e precisa che questo rischio non c’è: nessuno smantellamento bensì un arricchimento dell’offerta. La precisazione non serve a rasserenare gli animi. Reagisce duramente il comitato di redazione del Tg4: "L’assemblea dei giornalisti del Tg4 ritiene inaccettabile lo smantellamento della Testata, con l’annunciato trasferimento di 35 giornalisti e dei corrispondenti ad un’Agenzia di Informazione, senza che sia stato presentato per iscritto alcun piano editoriale e industriale". Emilio Fede, direttore del Tg4, smentisce la sua redazione: "Non è previsto in alcun modo lo smantellamento del Tg4 che resta una realtà storica e prestigiosa dell’informazione di Mediaset, grazie all’impegno di molti dei suoi giornalisti. L’iniziativa, piuttosto servirà anche a rendere più produttiva quella parte della redazione che – finora – non aveva avuto modo di esprimersi. Il Tg4 resta con le sue edizioni del telegiornale, gli speciali di attualità, la diretta in prima serata di grandi avvenimenti. E resta, con quei giornalisti, che hanno reso possibile l’inizio dell’informazione diretta sulle reti Mediaset. Dalla guerra del Golfo in poi». (ANSA)
 
 
 
 
 
 
 
 

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