In un recente rapporto, Mediobanca auspica la fusione fra Mediaset Premium e Sky a fronte dell’andamento negativo del gruppo di Cologno Monzese sulla pay tv.
Mediaset sostiene che a tirare in basso la sua pay tv sia la generale perdita di interesse nel calcio, ma il bilancio in arrivo a marzo chiarirà quanto l’idea sia effettivamente desiderabile. Riprendono le voci riguardanti una possibile fusione fra Sky e Mediaset. La situazione di quest’ultima, infatti, non sembra essere delle più rosee stando ai dati Auditel riferiti a dicembre 2015. Sul fronte pay tv, infatti, nel 2014 il canale Calcio Hd, da solo e senza la tanto sbandierata esclusiva della Champions League, raggiungeva i 241mila spettatori. A fine 2015, invece, i due canali Premium Sport Hd e Premium Calcio Hd, con tanto di esclusiva già citata, arrivano insieme a 239.769mila spettatori. E se il settore pay tv dà segno di non decollare, la situazione non sembra differente per quello che riguarda la tv in chiaro. Canale 5 ha perso quasi due punti di share nel prime time e uno sulle 24 ore. Italia Uno e Rete 4 perdono invece mezzo punto di share circa, sempre sulle 24 ore. Complessivamente, l’universo Mediaset perde circa due punti (quasi due e mezzo) sulla prima serata assestandosi al 31,46% mentre sull’intera giornata arriva al 30,16% (anche qui circa due punti in meno). Non sorprende dunque quanto scritto oggi su Il Sole 24 Ore, ovvero che Mediobanca, in un report di 50 pagine, auspica sostanzialmente l’integrazione fra le due emittenti Sky Italia e Mediaset Premium. Il motivo alle spalle di questo, sarebbe prima di tutto la considerazione che, nei maggiori paesi europei, esista generalmente un solo operatore televisivo a pagamento, alla quale si aggiunge il fatto che la pressione portata sul mercato dagli over the top continua a far scendere i numeri degli abbonamenti alle tv a pagamento (cosa che in Italia peggiorerà se seguirà il trend estero). Del resto, il gruppo Mediaset preoccupa anche sul fronte delle spese: su un totale di 2,55 miliardi (che eccede le previsioni di 35 milioni) 30 milioni sono destinati al calcio per la pay tv che, come abbiamo visto, non ottiene grandi risultati. La società, dal canto suo, sostiene che a soffrire siano “i settori ciclici e il 2015 è stato un ottimo anno, nei primi 9 mesi abbiamo generato 123 milioni di euro di cassa, più del 2014” ed evidenziando come “l’audience del calcio è in calo di 3-5 punti percentuali e il trend prosegue da due anni, per Mediaset come per Sky”. Forse, presa per vera quest’ultima affermazione, sarebbe stato opportuno fare attenzione ai costi del calcio (se è vero che perde ascolti da due anni) che, per la Champions League, sono stati esorbitanti. In ogni caso, il 22 marzo è la data da ricordare in quanto il gruppo dovrà presentare il bilancio 2015 e allora, davanti alla chiarezza inoppugnabile dei numeri, si vedrà se il discorso sull’unione fra questi due colossi della pay tv sarà ancora qualcosa di cui discutere. (E.V. per NL)