Un comunicato stampa ufficiale del Gruppo Mediaset diffuso ieri riporta (e celebra) i risultati del primo trimestre del 2017. Mediaset legge i dati come “segnali significativi” dopo “le turbolenze dell’esercizio 2016 causate dalla nota vicenda Vivendi” e tira un sospiro di sollievo perché “l’effetto negativo sui conti può considerarsi già assorbito” alla luce dei migliori risultati sotto il profilo dell’utile netto, dell’Ebit e dei costi operativi. Infatti, l’azienda di Cologno Monzese registra un utile netto di 15,9 milioni di euro, recuperando 34,1 milioni rispetto al risultato negativo (-18,2 milioni di euro) del medesimo periodo di riferimento del 2016. In calo i ricavi netti, che ammontano a 889,3 milioni di euro rispetto ai 912 milioni dell’anno precedente, ma la perdita è tutta italiana (649,3 milioni di euro rispetto ai 682 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente), mentre in Spagna i ricavi ammontano a 240 milioni, cioè 10 milioni in più dello scorso anno. Calano però anche i costi operativi, con una decrescita media del 2,2% (537 milioni di euro oggi a fronte dei 549 milioni del primo trimestre 2016). Infine, il risultato operativo (Ebit)si è triplicato in un anno: 8,6%, cioè 76,6 milioni di euro (erano 21, 4 milioni nel 2016), di cui 76,8 milioni di euro per la Spagna e -0,3 milioni per l’Italia che, nonostante il permanere del valore negativo, recupera quasi 44 milioni. Il fronte spagnolo si sta rivelando una risorsa importante per il Gruppo Mediaset anche per quanto riguarda i ricavi pubblicitari televisivi: nonostante la documentata contrazione del mercato pubblicitario italiano (-2,3%) il Biscione ha realizzato una crescita complessiva del 2,4%, corrispondente a 512,2 milioni di euro. La situazione del comparto Premium resta negativa, come ammette il cfo Mediaset e a.d. di Rti Merco Giordani sulle pagine di ItaliaOggi. Il manager, però, non fa trapelare preoccupazione, anzi prospetta un andamento positivo per la pay tv del Gruppo nei trimestri successivi del 2017. Nel comunicato stampa è presente anche una breve nota sullo stato della vicenda Vivendi che lascia spazio a qualche interpretazione sulla possibile evoluzione: Mediaset si limita a riportare che l’impresa francese ha mantenuto invariata la propria partecipazione in Telecom e la maggioranza nel cda della tlc, ma su questa base non è peregrino immaginare che durante l’assemblea Mediaset del prossimo 28 giugno, il Biscione potrebbe proporre l’acquisto di azioni proprie per il 10% delle quote. Questa soluzione risolverebbe la querelle con Vivendi, la cui doppia partecipazione in Tim (23,9%) e Mediaset (28,8%), – secondo AgCom – è in violazione della legge Gasparri (superamento dei tetti di ricavi nel mercato dei media e delle Tlc). (V.D. per NL).