Il presidente di Vivendi, Vincent Bollorè, pur mantenendo l’obiettivo di creare “la Netflix del Sud Europa”, si sta impegnando a far crescere Canal+, tramite l’acquisizione di M7. Questa piattaforma distribuisce a pagamento, tra gli altri, contenuti targati Disney, HBO, Eurosport, National Geographic e Nickelodeon, non realizza produzioni proprie e non edita canali tv, ma registra all’attivo 3 mln di abbonati ed è già presente in sette Paesi europei tra i quali Belgio, Austria, Ungheria, Romania e Paesi Bassi.
Grazie a M7, il gruppo Vivendi trova un’apertura soprattutto per i suoi contenuti, sia originali, sia acquisiti da terzi e sia per circa 6 mila titoli del suo Studio Canal.
Vivendi per produrre e comprare produzioni da terzi spende circa 3 mld di euro, cifra che attraverso M7 potrà ammortizzare su un pubblico più ampio.
La transazione – che, nel caso venga approvata dall’antitrust dell’Unione Europea, dovrebbe concludersi a settembre 2019 – avrà un valore di circa 1 mld di euro.
Per il gruppo, l’ultima acquisizione di una tale portata risale al 2005, quando Canal+ aveva comprato TPS, piattaforma transalpina di canali satellitari; si trattava però di un’operazione di carattere difensivo. Con riferimento a questa operazione, Maxime Saada, presidente di Canal+, ha invece così dichiarato: “Ora la motivazione è d’attacco, con l’obiettivo di presidiare nuovi territori”, ma anche di rafforzarsi internamente, visto che M7 porterà in aggiunta, come detto, i propri 3 mln di abbonati, permettendo a Vivendi di raggiungere quota 20 mln, 12 dei quali solo in Europa.
I benefici di questa acquisizione non saranno solo a livello industriale (tra produzione di contenuti, diritti d’acquisto e distribuzione), ma anche economici: la piattaforma genera un fatturato di 400 mln di euro, con una redditività operativa al 20% (contro l’8% di quella di Vivendi). A fine 2018 Canal+ ha mantenuto stabili i ricavi, di poco sotto i 5,2 mld di euro, per un utile operativo di 429 mln di euro, segnando un ebitda (margine operativo lordo) in crescita a 1,2 mld. Il gruppo Vivendi, sempre a fine anno scorso, si era detto fiducioso in un continuo aumento di valore di Canal+.
Continua Saada: “L’impegno di Vivendi per l’Europa del Sud non cambia. Prendiamo atto che il progetto [la c.d. “Netflix del Sud Europa”, n.d.r.], però, richiede più tempo del previsto. Abbiamo l’ambizione di essere un gigante mondiale della cultura europea e anche uno dei leader della tv a pagamento”.
“Sulla base dell’impronta geografica e del posizionamento attuali, Canal+ è un partner molto credibile e complementare […]. Canal+ contribuirà ulteriormente allo sviluppo di M7 […] in quanto condividono gli stessi valori operativi incentrati su una grande esperienza del cliente”, ha commentato Marc Antoine d’Halluin, presidente del consiglio di amministrazione di M7.
Anche Hans Troelstra, CEO di M7 Group, ha rilasciato dichiarazioni a tal proposito: “Negli ultimi 5 anni abbiamo trasformato con successo le nostre offerte di Satellite HD in offerte ibride completamente interattive disponibili su tutti i dispositivi, tra cui le Smart TV. A seguito di questa transazione, M7 avrà accesso alle funzionalità di creazione di contenuti e di pubblicazione di Canal+”. (N.S. per NL)