Francamente, a noi, pare difficile che si potesse fare peggio. Sport 1, 2 e 3 tornano in onda. O meglio, su LCN 60, 61 e 62 è on-air un surrogato a reti unificate tratto dagli archivi di Nuvolari. In attesa di decidere cosa fare da grandi.
Le decisioni, al limite del temerario, di Valter La Tona, patron di LT Multimedia, la società editrice (carrier: sat, DTT e web) dei canali Alice, Marcopolo, Leonardo e, appunto, Nuvolari, Sport 1, 2 e 3 (eredi di Sportitalia 1, 2 e 24), rischiano di costare molto caro. Prima il cambio di nome delle reti sportive e l’interruzione dei rapporti con la concessionaria milanese PRS (a favore della concessionaria captive di LT Multimedia), che col gruppo Marroncelli 9 (ex Interactive) di Bruno Bogarelli aveva sottoscritto un contratto di esclusiva che il Tribunale di Milano ha (poi) ritenuto essere vigente e cogente nei confronti dei successori dello stesso (LT Multimedia, che aveva rilevato le testate dalla curatela fallimentare). Poi, dopo alcune perplessità a riguardo dell’attuale network provider DTT, il contrasto con Sky, che, non rinnovando il contratto per il trasporto oneroso (per Sky) di Alice, Leonardo e Marcopolo (l’operatore di rete sat corrispondeva a LT Multimedia 12 milioni di euro annui per avere detti programmi nel proprio bouquet ed aveva proposto – nel 2012 – di ridurre la cifra a 7 mln, ottenendo un rifiuto da La Tona), inciderà notevolmente sul bilancio del gruppo romano (i corrispettivi di Sky costituivano la principale entrata di LT Multimedia). A nulla, sul punto, erano valsi i ricorsi cautelari in primo grado (ex art. 700 cpc) e in secondo grado (reclamo) di LT Multimedia per conseguire un prolungamento della trasmissione all’interno del bouquet Sky dei canali Alice, Leonardo e Marcopolo: il giudice di prima istanza aveva infatti rigettato le domande del gruppo romano. Nella nuova ordinanza (resa in sede di reclamo), il collegio ha confermato il diniego del primo grado cautelare, motivando la decisione col fatto che ci sarebbero “molti operatori sul mercato di riferimento” e dunque non potrebbe configurarsi un “obbligo di contrarre” per Sky Italia nei confronti di LT Multimedia. Da osservare che, in un certo senso, è stato proprio La Tona ad imbeccare il collegio, posto che, all’indomani della decisione di Sky, l’imprenditore aveva dichiarato: "Con buona pace di Sky continueremo ad essere operatori di questo mercato sul digitale terrestre ma anche sul satellite su Tivùsat e su tutti i mezzi che le nuove tecnologie ed abitudini ci mettono a disposizione in un sistema, quello italiano, che sa difendere i poteri forti e dominanti e pervicacemente punta a schiacciare quanti cercano di ritagliarsi uno spazio solo con il loro lavoro, non c’è altra possibilità che rimboccarsi le maniche e lavorare ancora di più”. E i giudici devono averlo preso alla lettera, atteso che nella pronuncia hanno fatto espressamente riferimento a un “mercato” delle tv che include indistintamente operatori pay e free (LT Multimedia da gennaio sarà su TivùSat) e che quindi propone “diverse soluzione di trasmissione dei programmi”. E dopo la batosta giudiziaria di Sky, la decisione drastica, all’indomani del pronunciamento del Tribunale di Milano sul ricorso cautelare di PRS (a settembre l’organo giurisdizionale si era pronunciato con decreto inaudita altera parte), di interrompere addirittura le trasmissioni di Sport 1, 2 e 3. "Il Gruppo Sitcom – aveva dichiarato LT Multimedia in un comunicato stampa – in conseguenza del provvedimento emesso del Tribunale di Milano in data 18 dicembre a favore della societa’ Prs, comunica che con effetto immediato la Sitcom Media interrompe la trasmissione sul digitale terrestre dei canali 60, 61, 62. Pertanto rinunciando ad un proprio progetto editoriale in tale ambito constatata la reale situazione patrimoniale delle societa’ Edb Media e Edb Service cedute dal Tribunale di Milano nell’ambito del fallimento ”Marroncelli 9” (ex Interactive Group) e altresi’ preso atto dell’impossibilita’ di dare corso ad un piano di ristrutturazione delle attivita’ e di un qualsivoglia percorso di risanamento aziendale ha conferito mandato per la finalizzazione delle azioni e procedure dirette e conseguenti. Lo comunica una nota della societa’". Da ultimo, il ravvedimento: La Tona, alla luce delle conseguenze delle proprie decisioni radicali, ha presumibilmente compreso che la morte di Sansone con tutti i filistei non sarebbe stata così avvincente come poteva sembrare. E, soprattutto, che avrebbe potuto condurre la sua società sui passi compiuti da Bruno Bogarelli. E così, in extremis, pare stia cercando di riallacciare i rapporti con PRS, dichiarandosi pronto ad ottemperare alla decisione del tribunale di Milano del 18 dicembre, che, dando ragione alla concessionaria di Alfredo Bernardini de Pace, ha ritenuto valido il contratto per la vendita pubblicitaria in esclusiva. Resta da vedere ora cosa ne pensa PRS dopo le interruzioni delle trasmissioni che hanno pregiudicato audience, campagne pubblicitarie in uno dei periodi migliori della stagione televisiva, ma, soprattutto, credibilità verso inserzionisti già restii, per il periodo economico, ad investire sul mezzo tv. (M.L. per NL)