I lavoratori di Telechiara prendono atto con profondo disappunto e amarezza del continuo protrarsi delle trattative – date invece per definitive a fine ottobre 2012 dalla stessa CET – tra l’emittente televisiva Telechiara e TvA Vicenza, che avrebbe dovuto acquisire il pacchetto di maggioranza della tv dei vescovi. "L’incisiva e immediata azione di risanamento e rilancio" della televisione, assicurata in un comunicato stampa della CET alla fine di ottobre 2012, si è invece rivelata, in sede di trattativa, un mero taglio di personale senza alcun dignitoso risarcimento professionale ed economico. Bocciate le richieste e le proposte dei dipendenti. Nonostante la disponibilità da parte di questi ultimi a rivedere le proprie posizioni, la trattativa non ha prodotto per ora i risultati sperati. L’azienda ha ventilato per tutti i 19 dipendenti la perdita del posto di lavoro in seguito alla liquidazione della società. Nonostante le ripetute rassicurazioni da parte dei Vescovi a ricollocare il personale in esubero, nessuna proposta è stata avanzata in questi 7 mesi. La situazione di stallo che si è venuta a creare da maggio 2012 ha subito una improvvisa accelerazione a partire da ieri con la richiesta da parte dell’azienda di trovare un accordo. Dobbiamo rilevare, per l’ennesima volta in questo logorante periodo di incertezza, l’incoerenza tra quanto predicato dai vescovi del Triveneto in materia di tutela del lavoro e della dignità dei lavoratori e quanto invece concretamente fatto (anzi, non fatto) per coloro che negli ultimi 20 anni hanno dato voce ai loro messaggi attraverso Telechiara. I lavoratori hanno dichiarato lo stato di agitazione e domani mattina saranno al Cavallino per manifestare le proprie preoccupazioni alla Conferenza Episcopale Triveneta. I dipendenti garantiranno comunque le produzioni televisive già previste in palinsesto. (I lavoratori di Telechiara – comunicato sindacale)