Tutti i 14 dipendenti dell’emittente televisiva "Treviso Uno", di proprietà del presidente del gruppo cartario "Pro-Gest", Bruno Zago, hanno ricevuto in questi giorni la lettera di licenziamento.
Lo comunicano gli stessi lavoratori, fra cui figurano giornalisti, tecnici ed amministrativi. L’atto fa seguito ad un provvedimento di Cigs sottoscritto lo scorso dicembre fra azienda e sindacati. La televisione aveva cessato le trasmissioni nell’autunno scorso in seguito all’interruzione del segnale affittato al gruppo "T-Vision" per il mancato versamento, secondo i titolari di quest’ultima società, del canone pattuito. Sapevamo che quello della televisione non era il nostro settore, purtroppo ci siamo fidati di persone che ci hanno consigliato male": E’ il commento di Benedetta Zago, amministratore delegato dell’emittente televisiva "Treviso Uno", oggi in liquidazione. L’avventura della nuova sigla dell’etere trevigiano, nata su iniziativa della famiglia Zago (gruppo Pro-Gest), di fatto è naufragata dopo circa due anni di attività per cause sulle quali gli stessi proprietari oggi fanno ammenda. "Certo, siamo stati degli sprovveduti, abbiamo creduto a chi ci diceva che il mercato pubblicitario avrebbe potuto reggere – ha detto ancora l’Ad – ma abbiamo verificato che con i mesi il ‘buco’ cresceva molto più del previsto, diciamo che ad oggi la società è in rosso per alcuni milioni di euro". Rispetto al contenzioso con "T-Vision", il gruppo televisivo che aveva affittato un canale a Treviso Uno e che ha interrotto improvvisamente il servizio lo scorso autunno, Zago sostiene essersi trattato solo "della mazzata finale". "Ai dipendenti esprimo ancora tutta la mia stima – conclude – ma la situazione si era fatta insostenibile e noi non siamo il ‘Fatebenefratelli’". (ANSA)