Ha trovato a terra, davanti casa sua, cinque bossoli di proiettili sparati da una pistola: è successo il 25 aprile poco prima delle 14 a Fabio Fioravanzi, giornalista televisivo di Antenna Tre Nordest che vive a Loreggia, in provincia di Padova.
Fioravanzi ha denunciato subito l’episodio ai carabinieri di Piombino Dese e ha pubblicato sul suo profilo Facebook la foto dei bossoli. “Si tratta di cartucce esplose, non vergini, perché si vede il buco di uscita del pallino. I carabinieri mi hanno detto che devono fare una perizia balistica per capire se sono di una pistola a tamburo o a caricatore”, spiega il giornalista ad Ossigeno. Sulla provenienza delle cartucce ci sono varie ipotesi: “magari un imbecille si è messo a sparare dei colpi a caso vicino a casa mia”, prosegue, “oppure qualcuno ha sparato intenzionalmente di fronte casa mia. O ancora: potrebbero essere stati portati lì già esplosi”. In passato il giornalista è stato minacciato a causa del suo lavoro: un uomo ha subito varie condanne – spiega Fioravanzi – di cui l’ultima lo scorso anno (quattro mesi per procurato allarme e minacce aggravate), dopo aver telefonato più volte alla redazione di Antenna Tre dichiarando di aver inviato proiettili e lettere all’antrace al cronista, che nel 2007, poco dopo essere arrivato all’emittente veneta aveva ricevuto una busta che conteneva una polvere bianca, che poi si è scoperto essere semplicemente gesso (Video). “Recentemente è stata archiviata un’indagine su altre lettere che ho ricevuto. Erano firmate “Il Padrino” e contenevano varie minacce. So chi le ha mandate, è un uomo che è stato in carcere in passato per tentata strage”, continua Fioravanzi. “Non so il perché di questi episodi”, spiega. “Le prime minacce, i primi ammonimenti, però le ho ricevute nel 1980”, continua. “All’epoca non piacevo a certi gruppi di ispirazione politica perché ero convinto che il comunismo del muro di Berlino fosse un pericolo sociale. Ci sono stati altri episodi: mi hanno investito in moto e cercando di travolgermi hanno ucciso il mio cane. Poi hanno staccato le ruote della mia auto, e altro ancora. Per tanti anni non ho denunciato questi fatti, poi invece ci ho scritto sopra un libro, ma l’editore si è tirato indietro all’ultimo”. Il giornalista ha ricevuto messaggi di solidarietà dagli spettatori delle sue trasmissioni (attualmente conduce “Ore 13”) e da esponenti politici, come il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro e la senatrice Elisabetta Casellati. “Molti altri mi hanno chiamato”, racconta il giornalista. Vari giornali e testate online hanno dato la notizia del ritrovamento dei bossoli, ma non ci sono stati, spiega Fioravanzi, messaggi di solidarietà ufficiali da parte dei miei colleghi. “Il telegiornale della mia emittente ha dato la notizia nel crawl che scorre in sovraimpressione, e mi hanno detto che anche il tg regionale della Rai ne ha parlato”, conclude. (Ossigeno per l’Informazione)