Nel 2010 ci hanno lasciato molti pionieri delle Tv private locali. Oltre a Carmelo Recca (TeleIblea) e a Renzo Villa (Telealtomilanese ed Antenna 3 Lombardia) ci ha lasciato anche Enrico Bonelli.
Assicuratore perugino, nel 1974 Bonelli creò giuridicamente TeleAia via cavo (emittente censita sul primo numero di Millecanali come catv), la cui sigla stava per Associazione Italiana Autoutenti; poco dopo nacquero Radio Aia e poi Tele Aia via etere. Bonelli creò queste emittenti per essere conosciuto ed acquisire clienti come assicuratore; suo socio nell’impresa radiotelevisiva fu Luigi Bartoletti (di recente a Teleuropa), venne piazzato un ripetitore fra San Sisto e Città della Pieve e nel gennaio 1975 si partì con la Tv via etere, irradiando i programmi dal canale UHF 21. Nel giro di un anno TeleAia riscosse un incredibile successo con un palinsesto ben strutturato, un tg locale (uno dei primi all’epoca) condotto da Mimmo Mazzetti, film, telefilm, programmi di folklore, le partite di calcio del Perugia, rubriche di approfondimento. Bonelli portò a TeleAia Ilona Staller, Cicciolina, allora solo una voce radiofonica che fece così la sua prima apparizione in Tv. Così ricordava quell’esperienza in un’intervista gentilmente concessami qualche anno fa: "Cicciolina si fece riprendere sull’arco Etrusco in piazza Grimana, dove tirava il vento; arrivò un barbone, la giacca di Cicciolina si alzò e restò completamente nuda, il barbone perse i sensi. La Staller venne ripresa dalla telecamere di TeleAia anche davanti all’Università di Perugia. Poco dopo partì il programma ‘Le favole dell’insonnia’, Cicciolina dopo mezzanotte raccontava (nuda o seminuda…) alcune fiabe di Walt Disney coperta da un pitone e da un pelouche. Cappuccetto Rosso, Biancaneve e i sette nani, ecc. Le favole naturalmente lette in chiave erotica, il pelouche era il cicciolino. Il cachet era di 100.000 lire a serata, lo sponsor era Giovannini un’azienda produttrice di uova". “Ancora oggi – ricordava Bonelli – , se girate per Perugia e fate il nome di Giovannini vi diranno: "Quello dei pulcini, quello dei cicciolini". Bonelli e TeleAia ebbero un processo per oscenità, poi vennero assolti perchè "il fatto non sussiste". Ma TeleAia si caratterizzò non soltanto per Cicciolina ma anche per programmi storici come ‘Quelli di Corso Vannucci,’ talk-show politico, e per avere aperto la strada alle emittenti umbre che nacquero successivamente, alcune delle quali tuttora in attività. La stagione migliore durò fino all’inizio degli anni ’80. Con l’avvento dei network, Bonelli si accorse che i tempi stavano per cambiare e decise di vendere l’emittente. Si rivolse alla Curia, all’Associazione Commercianti e all’Associazione Industriali, ma nessuno era disposto a rilevare TeleAia e il pioniere decise quindi di cedere a Silvio Berlusconi per irradiare in Umbria i programmi di Canale 5, della quale Bonelli sarebbe stato direttore per l’Umbria fino al 1994. (Massimo Emanuelli per Millecanali)