Valsugana Tv, fornitore di contenuti dell’Alto Adige, "fatta dalla gente per la gente", nata il 5 dicembre 2011 su impulso della Cooperativa sociale Senza Barriere in località Longarine di Scurelle (Trento), che per trasmettere in Trentino (Valsugana e Tesino) si appoggiava a Tele Belluno Dolomiti sul canale 638 del DDT, ha avuto dal Ministero l’intimazione alla chiusura delle trasmissioni, alle 12 del 28 dicembre, per mancata assegnazione di una frequenza.
La rete soffrirebbe anche forti perdite economiche, il che spiegherebbe come mai non si sia unita ai mux di TCA e Telenuovo. Il patron della rete Eraldo Bussariello ha dichiarato: "Ci siamo rivolti a tutti per salvare la situazione ma la legge italiana in soli due giorni ci ha sbattuti fuori. I canali sono stati acquistati dalle compagnie telefoniche multinazionali e cento emittenti televisive come la nostra sono state penalizzate. Qualcuno perderà il posto di lavoro e più di trecentomila euro di investimenti andranno perduti. Non mi vergogno a dirlo ho anche pianto. Io credo che, come le minoranze linguistiche che hanno la loro tv, anche la Valsugana, con 80 mila persone, merita di averne una propria. Rimarranno a casa almeno 5 persone tra dipendenti e collaboratori. Non ci hanno nemmeno lasciato il tempo di pensare: una manciata di giorni e poi spegnere". Il Coordinamento nazionale del Corecom tramite il suo presidente Enrico Paissan si è schierato a fianco della tv e ha replicato: "Stiamo intervenendo al Ministero per ritardare la chiusura di Valsugana Tv almeno fino a inizio gennaio. Tra l’altro l’operatore telefonico che ha acquistato quei canali non ha l’urgenza di usarli subito. Purtroppo in questi giorni di festa non si trova nessuno, solo le seconde e terze vie, nessuno insomma in grado di prendere decisioni. Si deve trovare una soluzione perché lo prevedono gli indirizzi di governo di dare voce al territorio, peccato che quanto dicono Monti e Passera poi non è stato tradotto in atti amministrativi. Ho inviato una nota in Provincia per fare quello che deve far: tutelare la rappresentanza del territorio, ritagliando spazi nei dieci canali di Tca e Rttr per esempio. Non siamo di fronte a un palinsesto che occupa 24 ore, si tratta di una striscia che viene ripetuta durante la settimana. Mi rifiuto di credere che non ci sia spazio in questi canali. Il problema è che queste emittenti dicono: se volete spazio dovete pagare. Ma la Provincia può intervenire, come già succede. Con un intervento pilota per dare voce a tutto il territorio provinciale, altrimenti tutti i discorsi che si fanno sulla necessità di dare voce alle Comunità restano solo bei discorsi». (R.R. per NL)