Toscana: è crisi nera tra le tv locali, tra fallimenti e criticità varie. La situazione è pesante per almeno alcune importanti Tv locali toscane e Sandro Bennucci, Presidente dell’Associazione Stampa Toscana, ha chiesto in proposito un incontro urgente al Presidente del Corecom regionale Enzo Brogi, coinvolgendo anche la Regione e citando i casi di Antenna 5 di Empoli e di Italia 7 di Firenze.
Ecco una parte della lettera di Bennucci a Brogi: “Caro Presidente, ti scrivo per chiedere un incontro Corecom-Associazione Stampa Toscana, capace di esaminare la situazione nella quale si trova l’emittenza televisiva privata regionale che denuncia casi molto gravi, come il fallimento di Italia 7 e l’annunciata sospensione delle trasmissioni di Antenna 5 di Empoli, ai quali si devono aggiungere i tavoli aziendali aperti dall’Ast con altre realtà non lontane dall’orlo della crisi. Il problema che quasi tutti sollevano riguarda, oltre al calo degli investimenti pubblicitari, il ritardo dei contributi statali bloccati, però ritengo sia urgente una riflessione approfondita su un settore in sofferenza ma di grande importanza per l’informazione e la comunicazione del territorio toscano…
Riconosco alla Regione, e in particolare al comitato che tu presiedi, un’attenzione importante all’emittenza privata, che in Toscana è sempre stata all’avanguardia non soltanto nell’età pionieristica, ma credo sia necessario un intervento straordinario per evitare che la sofferenza attuale possa sconfinare in un progressivo depauperamento di un patrimonio fondamentale per la stessa democrazia…”.
Di cosa parla Bennucci? Di due casi davvero gravi.
Cominciamo da Italia 7, che è nientemeno che la Tv più seguita in Toscana (del gruppo fanno parte anche 8 Toscana, Gastone Nencini e altri canali ancora).
La Gelsomino Srl, società che gestiva Italia 7, è stata dichiarata fallita a metà febbraio. Il Tribunale di Firenze ha infatti respinto nell’occasione la richiesta di concordato preventivo presentata dall’azienda. Ci sono ovviamente stati momenti di apprensione per i circa 30 fra dipendenti e collaboratori, tra giornalisti e tecnici, anche se è stato garantito l’esercizio provvisorio e le trasmissioni della rete non si sono fermate.
Curatore fallimentare è stato nominato Gino Mazzi, ex presidente fiorentino dell’ordine dei commercialisti.
Italia 7 Toscana, nata nel 1977 come Tele 37, è stata storicamente sempre nelle posizioni di vertice dell’emittenza regionale, è stata affiliata dal 1987 al 1996 alla syndication nazionale Italia 7 (di qui il nome, poi conservato) e in seguito al circuito 7 Gold, fino al 2008 (da allora è ‘indipendente’). Rilevante l’impegno nell’informazione, con la realizzazione di un Tg ‘a rullo’ molto seguito. Il 3 novembre 2015 c’era poi purtroppo stata la repentina morte, a soli 63 anni, del proprietario di Italia 7, Stefano Poli, colpito da un malore mentre si trovava a Punta Ala.
Secondo l’Assostampa toscana, adesso, «Almeno due gruppi sarebbero interessati ad acquisire il ramo d’azienda e a proseguire responsabilmente l’attività, nel rispetto dei contratti di lavoro, garantendo l’occupazione».
Si sono mobilitate anche le istituzioni (soprattutto la Regione) con ‘tavoli di crisi’ e si è preso atto con soddisfazione del fatto che il curatore intendeva lavorare all’obiettivo di una cessione unitaria dell’azienda, in sintonia con le organizzazioni sindacali.
Dei giorni scorsi è, infatti, la pubblicazione (anche su questo periodico) da parte del Tribunale di Firenze – Sezione Fallimentare, dell’Avviso di vendita di tutta Italia 7, con relativa asta: “Il 4 maggio avrà luogo la vendita con offerta irrevocabile ed eventuale gara dell’azienda corrente in Firenze, viale Eleonora Duse n. 30/B, esercente l’attività di Operatore di Rete e Fornitore di Servizi di Media Audiovisivi in ambito locale (emittente televisiva a carattere commerciale)”.
Per l’importo a base d’asta, il prezzo base è di € 1.800.000, con aumento minimo di € 25.000 e deposito cauzionale di € 360.000; il prezzo base per le offerte residuali è invece di € 1.440.000.
Per Antenna 5, invece, nome storico come pochi altri dell’emittenza regionale, la situazione è altrettanto seria. Da pochissimi giorni è stato decretato lo stop a telegiornale e trasmissioni sportive e sullo schermo ci sono solo immagini del passato dell’emittente empolese.
Niente dirette, dunque, e un grosso punto interrogativo sul futuro. Alla base dello ‘stop’ ci sono problemi di natura economica che hanno spinto la proprietà ad un periodo di pausa.
Un brutto colpo, visto che Antenna 5 festeggia proprio in questo periodo i suoi 40 anni di attività; la nascita ufficiale risale infatti al 1978 e fra i promotori si distinse presto Vittorio Falai, che dopo pochi anni rimase l’unico proprietario (è scomparso nel 2011); al timone successivamente sono rimaste le figlie, che hanno proseguito nell’attività, anche se sulla svantaggiosa posizione Lcn 72.
In caso di chiusura di Antenna 5, oltre ai 6 soci della proprietà, potrebbero ritrovarsi senza lavoro anche i 2 dipendenti e i collaboratori esterni.
Nella vicina Emilia-Romagna, infine, ci sono molti problemi nel “gruppo Telesanterno”: i dipendenti dell’emittente hanno anzi proclamato uno sciopero a oltranza per il mancato pagamento degli stipendi arretrati. (M.R. per NL)