Anche quest’anno la Federazione Radio Televisioni (FRT) ha realizzato lo studio economico del settore televisivo locale italiano, basato su una analisi dei bilanci del 2008 delle tv locali commerciali.
La ricerca è stata curata dall’ufficio studi della FRT e da CGIL, CISL e UIL nell’ambito dell’Osservatorio nazionale delle imprese radiotelevisive private previsto dal CCNL di settore, ed é ormai giunta alla sua sedicesima edizione. Lo studio, "unico nel suo genere", ricorda la FRT, prende in esame dal 1994 i principali dati patrimoniali e il conto economico delle aziende che amministrano le tv locali commerciali italiane. "I dati reperiti riguardano 355 aziende (il 94% delle società in attività) e 400 tv locali (il 95% delle tv locali operanti)", annuncia la federazione che a giorni renderà disponibile sul proprio sito web (www.frt.it) la ricerca, che fornisce "un‘analisi completa di tutti i soggetti effettivamente operanti nel mercato televisivo locale commerciale", lasciando, a suo dire, "pochi dubbi sul panorama complessivo delle dimensioni di impresa delle aziende che ne fanno parte". "Infatti – spiega l’ente esponenziale – nell’anno 2008 moltissime emittenti si sono caratterizzate per un volume di affari estremamente ridotto e per un numero di dipendenti pressoché inesistente". "L’11 % delle aziende non dispone di un patrimonio netto che copra il requisito minimo previsto dalla legge per il rilascio delle concessioni", sottolinea il sindacato anticipando i dati che presto saranno resi pubblici, mentre il "70% delle aziende non dispone di una copertura degli investimenti maggiore del 50%". Il 62% delle società analizzate "registra degli introiti pubblicitari inferiori a 1 milione di euro" e sono "99 le società con introiti pubblicitari inferiori ai 250.000 euro, e quindi con un fatturato medio per società di 2.525 euro. Secondo FRT sarebbero questi i dati "che fanno emergere un’immagine delle tv locali come aziende poco affidabili". "Tuttavia – precisa l’organo di rappresentanza delle più grandi tv italiane – lo studio fornisce un’altra chiave di lettura relativa alla dignità di impresa dell’emittenza locale; si tratta di quelle società che in questi anni si sono imposte professionalmente grazie agli investimenti fatti e alla loro organizzazione aziendale". La ricerca FRT ha individuato "poco più di un centinaio di società emittenti con ricavi superiori al milione di euro che hanno alle proprie dipendenze il 76% degli addetti". "Sono queste le realtà aziendale che impongono una riflessione decisiva nel momento in cui le tv locali sono state chiamate ad investire in tecnologie e risorse umane per adeguare l’intero sistema al rapido sviluppo della tecnologia digitale", avverte la FRT, che ha sempre sostenuto la necessità di ridurre il numero complessivo di stazioni attive per favorire una crescita dei soggetti sopportabili dal mercato della pubblicità areale. (A.M. per NL)