Le emittenti locali, dopo anni di caduta libera, recuperano audience. Svanito l’iniziale effetto negativo dello switch off, dai dati Auditel emergono infatti ascolti medi e contatti netti giornalieri in generale aumento sul 2013.
I numeri non sono certo paragonabili a quelli della tv analogica – cosa impossibile, del resto, considerato l’ampliamento dell’offerta col DTT con conseguente frammentazione dell’ascolto complessivo (la platea degli utenti è rimasta naturalmente invariata) su un numero almeno quintuplicato di canali – ma comunque sono in evidente miglioramento sull’anno precedente, anno di transizione, visto che nei 12 mesi ancora precedenti tutte le regioni sono passate definitivamente al digitale (Puglia, Calabria e Sicilia hanno effettuato il passaggio nel secondo semestre 2012, mentre pochi mesi prima era toccato a Abruzzo, Molise e Basilicata). Nel dettaglio, non si schioda dalla vetta la pugliese Telenorba (fondata nel 1976 da Luca Montrone), con ascolti medi giornalieri in crescita del 6% sul 2013; bene anche Telelombardia, la seconda classificata (che sale di una posizione rispetto allo scorso anno) e per la sarda Videolina, che si aggiudica il bronzo con un +15,6% sul 2013 (anno in cui era sesta in classifica). Hanno reagito positivamente al cambiamento anche la lombarda-piemontese 7 Gold Telecity e Italia 53, quest’ultima in una quinta posizione anomala, dato che si tratta di una tv pluriregionale di Canale Italia e non di una emittente locale vera e propria. Chi invece ha risentito delle rivoluzioni dello switch off è la campana Napoli Canale 21, in pesante calo del 23% nell’ascolto medio, così come Telecapri che scende del 6,7% come riportato dalle tabelle Auditel. In termini retrospettivi, si delinea un panorama che ha visto il moltiplicarsi dei canali disponibili, le tv locali hanno dovuto affrontare grandi investimenti, rimanendo parzialmente schiacciate dalla maggior presenza nell’etere dei canali free trasmessi a livello nazionale. Lasciato alle spalle il periodo di crisi legato al passaggio dall’analogico al digitale, sembra ora che le emittenti regionali possano ben sperare per il futuro e iniziare a scommettere sull’incremento dei loro ascolti. (V.R. per NL)