Tv locali, Sicilia, sindacati: tv private licenziano metà dei lavoratori

Il 12 ottobre 2012 si sono tenute le assemblee dei lavoratori dipendenti delle emittenti televisive SIGE (Antenna Sicilia) e Telecolor per fare il punto sulla vertenza in atto e che riguarda la procedura di licenziamento collettivo aperta il 1 ed il 2 agosto 2012 dalle due aziende.

A tal proposito le segreterie provinciali SLC CGIL e FISTEL CISL dichiarano che: “Pur consapevoli della grave crisi che sta attraversando il settore dell’emittenza dovuta al passaggio al digitale terrestre, riteniamo inaccettabile l’intransigenza mostrata dalla proprietà (gruppo Ciancio) al tavolo negoziale e la totale chiusura rispetto alla proposta alternativa ai licenziamenti avanzata dal sindacato. In alternativa ai licenziamenti il sindacato ha proposto di utilizzare i contratti di solidarietà con riduzione a partire dal 30% delle ore di lavoro. La proprietà, invece, nel corso della trattativa (aperta un giorno dopo la pubblicazione, da parte di Corecom Sicilia, della graduatoria regionale per l’erogazione dei contributi alle emittenti siciliane e dopo l’attribuzione delle frequenze, ambedue le cose ottenute grazie anche e soprattutto al numero degli addetti) ha sempre più inasprito la propria posizione impedendo nei fatti la possibilità di poter esercitare al tavolo qualsiasi possibile negoziato anche attraverso la mancata rappresentazione di un piano industriale. I lavoratori di Sige (Antenna Sicilia) e Telecolor, per queste ragioni e per fare valere il loro diritto a negoziare sul proprio destino, da oggi saranno in assemblea permanente. I lavoratori non intendono pagare da soli i costi della crisi e gli sbagli che sono imputabili ad un management e ad una proprietà miope e insensibile fino al punto di voler mettere sulla strada o sul lastrico quelle stesse professionalità che hanno contribuito alla crescita del gruppo Ciancio. Auspichiamo che anche attraverso questa protesta le istituzioni intervengano e l’azienda riprenda a ragionare. Una soluzione è sempre possibile ma a condizione che i sacrifici non siano scaricati tutti sulle spalle dei lavoratori. Anche le istituzioni e soprattutto la Regione Siciliana , così come è stato fatto in quasi tutta Italia ha l’obbligo di intervenire a sostegno dell’informazione televisiva locale, dando sostegno e soluzioni adeguate ai lavoratori ed anche alle aziende.” (SLC – CGIL)

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