Storiche tv private sarde alle prese con la crisi e il ridimensionamento: i sindacati lanciano l’allarme. "Ancora non si è spento l’eco dell’ultima vertenza nel settore – denuncia Tonino Ortega, segretario generale Uilcom Sardegna – che in queste ore Videolina apre le procedure di mobilità, con la prospettiva di licenziamento di metà del personale tra giornalisti, impiegati e tecnici di produzione".
Molta preoccupazione per il futuro, secondo il sindacato, "nonostante la possibilità di produrre – aggiunge Ortega – attraverso gli incentivi regionali stanziati proprio a tutela della specificità culturale e linguistica Sarda. Ci chiediamo come Videolina, che ha incarnato quasi mezzo secolo di storia di questa terra (nel 2015 compirà quarant’anni) – possa illudersi di affrontare il futuro azzerando proprio il settore delle produzioni che l’ha resa patrimonio di un intero popolo sia residente nell’isola che, grazie alle nuove tecnologie, migrante in tutto il mondo". Nel mirino della Uil ci sono anche i tagli all’editoria, la Regione e Confindustria Tv. "E’ sconcertante – spiega il sindacato – che la Regione possa esimersi da divenire partner strategico in un quadro così preoccupante, nel quale fa registrare anzi un calo della pubblicità istituzionale". E ancora: "ha assistito inerte al crollo di un patrimonio imprescindibile come quello dell’emittenza tv locale, la cui lenta morte non solo sta erodendo l’universale diritto all’informazione, ma priverà un intero popolo dello strumento più efficace per la conservazione e diffusione dell’inestimabile patrimonio culturale della nostra Isola". (ANSA)