Venerdì scorso, a Palazzo Chigi, i Viceministri Carlo Calenda e Antonio Catricalà e i Sottosegretari di Stato Claudio De Vincenti e Simona Vicari hanno giurato davanti al Presidente del Consiglio Enrico Letta.
Dei quattro esponenti assegnati al Ministero dello sviluppo economico, Catricalà, già Presidente dell’Autorità per la concorrenza ed il mercato, nonchè sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, viene dato come il candidato più idoneo a ricevere la delega alle comunicazioni. In ogni caso, a prescindere da chi si dovrà direttamente occupare del dipartimento alle comunicazioni, spetta principalmente al neo Ministro Flavio Zanonato il compito di trovare concrete soluzioni politiche alle numerose problematiche del settore radiotelevisivo, soprattutto quelle relative al comparto delle emittenti televisive locali, ormai da tanto, troppo tempo abbandonate ad un destino che si preannuncia nefasto se non si interverrà in fretta. Le associazioni di categoria delle emittenti rtv da tempo segnalano all’attenzione dei politici come il sistema televisivo italiano stia attraversando una fase di grande crisi non solo economica ma di identità. Lo sviluppo e l’affermarsi della tecnologia digitale ha favorito la nascita di un sistema trasmissivo pluripiattaforme (DTT, Satellite, Internet, ecc) che sta modificando profondamente la tradizionale offerta e, di conseguenza, il consumo dei prodotti televisivi da parte degli utenti. "Finora le televisioni locali sono state quelle che, anche in considerazione della loro modesta consistenza imprenditoriale, hanno pagato il prezzo più alto con la chiusura di molte emittenti, anche storiche, e la perdita di numerosi posti di lavoro", spiega la Federazione Radio Televisioni (FRT) in una nota. "I ricavi del settore sono in costante calo e il saldo tra gli utili e le perdite è fortemente negativo. Dal 2008 il settore è in perdita (- 19 milioni di euro nel 2008, -43 mln nel 2009 e – 21 mln nel 2010) e per il 2011 si prevede una maxiperdita di oltre 70 milioni di euro, dato destinato a peggiorare ulteriormente nel 2012", continua l’ente esponenziale. Il Presidente della FRT, Filippo Rebecchini, dopo la parentisi del Governo tecnico, che non ha prodotto niente di concreto per il settore, auspica "che il nuovo esecutivo riservi maggiore attenzione alle problematiche del sistema televisivo predisponendo una serie di misure atte a creare le condizioni per la ripresa del settore e la salvaguardia di quel pluralismo informativo che le emittenti locali hanno, nel bene e nel male, garantito nel corso degli ultimi trent’anni". (E.G. per NL)