Telegranda, emittente televisiva di Beinette (Cuneo) fondata, su precedenti esperienze (1981 la prima Telegranda da un’idea del fondatore di Gamma Radio Cuneo, relay della stazione milanese), nel 1987 dalla Diocesi di Saluzzo (con concessione comunitaria nel 1992 e di tv informativa nel 2000) ed oggi di proprietà dell’editore Gianni Bo, cesserà le trasmissioni visibili anche in tutta la provincia di Torino venerdì 18 dicembre con la messa in onda dell’ultimo telegiornale. Licenziati quattro dipendenti e due collaboratori.
Scarno il comunicato della tv sul proprio sito web: "Il 18 di dicembre ultimo telegiornale di Telegranda chiude un’altra realtà del cuneese grazie di cuore a tutti i nostri telespettatori che in questi anni ci hanno dimostrato sempre tanto affetto". Il direttore responsabile della tv Daniela Bianco va, invece, più in là. Dice: "Nonostante gli sforzi e la buona volontà non è stato possibile proseguire l’esperienza. Il proprietario dell’emittente Giovanni Bo, che in passato ha coperto il disavanzo dell’azienda, ha preso una decisione irrevocabile e definitiva. Dal 2008 ad oggi è stato perso il 60% del fatturato pubblicitario e la situazione locale è pesante con il comparto dell’edilizia in forte difficoltà, con la chiusura dello stabilimento Michelin a Fossano e con altre aziende in crisi. Inoltre ciò che penalizza moltissimo è il digital divide che nella provincia di Cuneo raggiunge il 70% della popolazione, disseminata nelle comunità montane. Per quanto mi riguarda la tv resta un grande amore che ho portato avanti con fatica e sofferenza, in questi anni. Sto ricevendo dalla popolazione locale attestazioni di grande affetto e solidarietà mentre dagli amministratori e politici locali, il totale silenzio. Ora mi prenderò un periodo di riflessione in attesa di altre opportunità e spero che i collaboratori possano trovare una ricollocazione nei media. Dopo Telesubalpina ora tocca a Telegranda ma non escludo che ci sia in Piemonte un’ulteriore selezione. La situazione di crisi locale è considerevole. Grandissimo dolore. Chiude una testata storica della provincia di Cuneo, l’ennesimo schiaffo alla comunicazione locale. Una situazione che sto vivendo per la terza volta, dopo le esperienze con CuneoTv e Primantenna. Il territorio non è mai riuscito a dare un minimo di supporto a una delle parti più importanti del giornalismo televisivo cuneese”. (R.R. per NL)