Dopo le dolenti note di fine 2018, il 2019 si è aperto con speranze di salvezza e addirittura di un possibile futuro rilancio per Tele Unica, la nota emittente di Lecco e Sondrio, il cui annuncio di chiusura allo scoccare del nuovo anno aveva molto colpito, sia quale ennesimo segnale negativo per il settore delle Tv locali in Italia sia perché aree importanti della Lombardia avrebbero perso in questo modo una loro ‘voce’ storica e importante.
Intanto va subito precisato che Tele Unica, alla fine, non ha chiuso e continua a trasmettere e che fra i programmi ci sono ancora le news, che – va sa sé – costituiscono un po’ la prima ragion d’essere di questa emittente. A inizio anno c’era stata, in effetti, un po’ di suspense, perché le trasmissioni non si erano interrotte come annunciato con non poco dolore dal volto storico della Tv Katia Sala (che a fine 2014 aveva anche spostato l’editore Giacomo Fumeo), ma non era certo che potessero ancora andare in onda dei notiziari.
Pian piano però, con il passare dei giorni, si è capito che questa lunga ‘esperienza televisiva’ lombarda non sarebbe terminata così bruscamente e dolorosamente e che forse poteva esserci uno scenario alternativo.
A fine gennaio sono infatti trapelate notizie ‘diverse’ che indicano in Pierluigi Baronio, editore in Lombardia di Telecolor e Telereporter, un possibile acquirente di Tele Unica. In sostanza, come già accaduto in occasioni precedenti con altre emittenti, Baronio avrebbe avviato, con grande tempismo, una serrata trattativa per l’acquisizione di Tele Unica (che sarebbe anche ‘a buon punto’, secondo le voci che corrono fra Lecco e Sondrio), sia pure ‘senza oneri a carico dell’acquirente’ (data la difficile situazione economica di Unica). In questo modo – quale primo risultato – sarebbe stata assicurata la prosecuzione dell’attività dell’emittente, salvando anche posti di lavoro già considerati ‘perduti’.
Il tutto però, prima delle indiscrezioni alla fine trapelate, era avvenuto in un’atmosfera un po’ misteriosa, perché appunto, dopo il ferale annuncio della chiusura in dicembre, nessuna spiegazione ufficiale era stata data ai telespettatori (e tanto meno alla stampa, ovviamente) rispetto alla (insperata) prosecuzione delle trasmissioni di Tele Unica.
Baronio avrebbe promesso, in caso di ‘successo’ nella trattativa per l’acquisizione, di mantenere il personale in servizio a Tele Unica e anche di effettuare qualche investimento per un futuro un po’ meno stentato.
Potrebbe anche essere valutata in questo quadro la forte impostazione ambientalista di Telecolor di Cremona (la Tv da cui è partita l’avventura televisiva vincente di Baronio), che si occupa spesso di medicina, animali e ambiente, al punto da aver ‘adottato’ anche la definizione ‘Green Team’ che – spiega il sito dell’emittente – “abbiamo dato al nostro gruppo di lavoro” e che “non è solo riferita alle nostre idee, ai nostri ideali, alla nostra impronta televisiva, ma è soprattutto un impegno che ci assumiamo con il nostro pubblico di telespettatori e di surfers di usare tutta la nostra sensibilità e il nostro coraggio per proporre un modello di sviluppo economico e sociale molto diverso da quello attuale, in cui molti di noi non si riconoscono”.
Tra i valori ritenuti fondamentali a Telecolor vi sono invece il rispetto della vita in tutte le forme viventi, la salvaguardia della natura e dell’ambiente, l’agricoltura biologica, un’alimentazione sana e frugale, da cui origina una buona salute del corpo e della mente, la green economy, lo sviluppo sostenibile, le energie rinnovabili.
A parte questo aspetto, l’espansione del gruppo Baronio in Televisione è passato non solo dall’acquisizione, già qualche anno fa, di Telereporter (affidata all’inizio a Franco Bobbiese, poi messosi in proprio con La 6, e successivamente, almeno per la pubblicità, al forte gruppo Publirose), ma anche per una fugace esperienza a Brescia, dove era stata rilevata la stazione locale Brescia Tv (dal gruppo Athesis di Telearena), ceduta però più di recente da Baronio al gruppo di È Live, che ha portato nella città della Leonessa la sua precedente (a sua volta fugace) esperienza nella Capitale con È Live Roma.
Da poco sembrano poi essersi un po’ perse le tracce dell’altra emittente storica del gruppo Baronio, vale a dire Primarete (la sigla in questi giorni, anzi, non sembra quasi più comparire sul video), in genere però riservata alle televendite.
Ma soprattutto la famiglia Baronio (in particolare Simone, figlio di Pierluigi) ha guardato più a Sud, dove, dopo una fase di incertezza durata parecchi mesi, è stato alla fine conquistato già dal 2016-2017 il gruppo bolognese È Tv, che poi, se è molto forte nel capoluogo emiliano, ha anche una ‘seconda sede’, di grande importanza, nelle Marche; anche qui la ‘versione locale’ di È Tv si è conquistata da anni i favori del pubblico.
E infine, come abbiamo ricordato in esclusiva su questo periodico, è iniziata da poco la ‘terza avventura’ di È Tv, con la partenza su tutta la regione, dei programmi di È Tv Umbria. (M.R. per NL)