Nella bassa Val Camonica, nel cuore della provincia bresciana a nord del lago d’Iseo, opera, dal 1978, una delle più longeve emittenti televisive locali italiane: Tele Boario.
La denominazione è stata assunta nel 1980, dopo gli esordi come Tele Camuna. Inizialmente l’illuminazione del segnale era circoscritta al solo territorio della vallata (area lombarda seguita con attenzione da questo periodico), ma la vocazione generalista della Tv era già molto ben visibile in un palinsesto ricco di autoproduzioni (soprattutto notiziari ed eventi sportivi) e fiction d’acquisto (film e telefilm).
Una buona visibilità
Col trascorrere degli anni, e con il susseguirsi delle proprietà, Tele Boario ha ampliato, progressivamente, gli studi, le tecnologie implementate, le produzioni originali (Tg e rubriche) e inaugurato anche un portale sul web (www.teleboario.it). Nel 2004 l’emittente è stata acquistata dall’attuale editore Rolando Pellegrinelli, imprenditore nel campo degli impianti radio-tv. Con l’arrivo del digitale terrestre si è dotata di un proprio mux, attualmente diffuso sul canale 34 UHF.
Grazie, poi, ad un recente accordo con Super Tv, altra notissima e longeva emittente bresciana (edita dal Gruppo Agostino Rabizzi), Tele Boario è ospitata pure nel mux di quest’ultima (sui canali 32 e 59 UHF), rendendosi così visibile sugli LCN 71, 212 e 623, in buona parte del Nord Italia.
La grande novità
Dallo scorso mese di maggio a dirigere l’emittente, che ha sede a Darfo, è arrivato un volto noto di ‘mamma Rai’: Riccardo Venchiarutti. Originario della vicina Iseo, dove tuttora risiede, Venchiarutti è stato, per molti anni, uno dei volti (e delle voci) più riconoscibili dei servizi economici di Tg1/Tg2/Tg3 (oltre che di RadioRai e della Tgr) nella sua qualità di capo-servizio presso la sede di Milano. Raggiunta la pensione, Venchiarutti, non riuscendo a staccarsi da microfoni e telecamere, ha deciso di accettare la direzione dell’emittente “vicina di casa”. Incuriositi da questa sua decisione, gli abbiamo rivolto alcune domande.
Novità e conferme
(Newslinet) – Da pochi mesi lei è il nuovo direttore di Tele Boario. Quali novità e quali riconferme ha deciso di inserire nel palinsesto della prossima stagione?
(Riccardo Venchiarutti) – Abbiamo rafforzato il Tg, da sempre punto di forza della nostra programmazione, e in genere le rubriche di informazione locale. Il Tg è strutturato in tre parti: le news, con molte dirette dal territorio, lo sport e una parte di approfondimento. In quest’ultimo segmento abbiamo inserito nuove rubriche: una sulle aziende della Valle Camonica e del Sebino, una sui gruppi musicali emergenti del territorio e, il venerdì, “Il Cartellone”, dedicato a tutto quanto è in programma nel week-end.
Il tutto va ad aggiungersi alle rubriche storiche: “Camuni nel mondo”, una ricognizione sugli “expat” che, partiti dalla Valle Camonica e dal lago d’Iseo, si sono fatti onore in ogni angolo del mondo, e “Passo Cai”, rassegna dedicata alle tematiche della montagna vista attraverso gli occhi di volontari ed appassionati. Inoltre abbiamo dato vita ad “Intrecci”, un programma di prima serata che propone storie e vita di personaggi del territorio.
La struttura
(NL) – Su quale struttura può contare, attualmente, Tele Boario?
(R.V.) – Tele Boario conta su una redazione di 7 giornalisti e 5 tecnici, mentre nella struttura commerciale-produttiva lavorano 7 persone. Complessivamente vengono autoprodotte circa 6 ore al giorno. La Tv serve essenzialmente la Valle Camonica, il lago d’Iseo, la Franciacorta e la Valle di Scalve, anche se la copertura comprende gran parte del Nord Italia.
Nuove dimensioni, stessa professionalità
(NL) – Cosa ha conservato dei suoi trascorsi in Rai in questa nuova esperienza a Tele Boario?
(R.V.) – Naturalmente la dimensione è totalmente diversa. Ma direi che il modo di confezionare il Tg è assolutamente in linea con quello delle principali emittenti nazionali. La gerarchia delle notizie è certamente tarata sulla rilevanza locale degli argomenti e la naturale propensione a raccontare storie e fatti del territorio conferisce una maggiore vicinanza al nostro telespettatore. Dal punto di vista tecnico-giornalistico, ovviamente la venticinquennale esperienza in Rai è stata di grande aiuto.
Le ragioni di una scelta
(NL) – Com’è nata la decisione, una volta in pensione, di tornare ad impegnarsi in un’emittente televisiva locale, pur blasonata come Tele Boario? Cosa l’ha convinta a proseguire?
(R.V.) – La voglia di proseguire a fare il mestiere di tutta una vita. In condizioni ben diverse, ovviamente, ma con soddisfazioni che non sono certo inferiori a quelle (enormi) ottenute con “mamma Rai”. Peraltro sono e continuerò ad essere un “figlio” grato di quella mamma.
Ha aiutato il rapporto di amicizia con l’allora direttore e con l’editore della Tv e il grandissimo entusiasmo e la professionalità di una redazione giovane ma preparata e, dal profilo giornalistico, di primissimo livello.
L’esperienza in politica
(NL) – Lei si è speso molto anche in politica, è stato sindaco di Iseo, sua città natale, e poi si è impegnato nella campagna per le Regionali in Lombardia, accanto a Giorgio Gori. Cosa le hanno lasciato queste due esperienze e quale delle due ripeterebbe?
(R.V.) – Certamente quella di Sindaco. Dieci anni difficili, sfidanti, ma meravigliosi, a contatto quotidiano con i problemi della gente. Non è politica “politicante” come viene comunemente intesa, ma amministrazione giorno per giorno, direi ora per ora. La soddisfazione quando si riesce a raggiungere un risultato concreto è impagabile. Ho avuto la fortuna di essere Sindaco, ad esempio, nel periodo di Floating Piers, l’installazione artistica di Christo che ha acceso sul lago d’Iseo i riflettori del mondo intero. Un’esperienza esaltante, irripetibile.
E poi le iniziative a livello europeo del network dei laghi, promosso da Iseo. Insomma, un decennio fantastico.
La candidatura alle Regionali nella lista di Giorgio Gori è stata una scelta dettata, oltreché dall’amicizia personale nata proprio in un giornale (‘Bergamo-oggi’, dove i due erano redattori; N.d.R.), dalla convinzione di poter proseguire le pratiche di buongoverno locale anche su scala regionale. Purtroppo non è andata bene (pur essendo stato il più votato della sua lista in Lombardia, Venchiarutti non è stato eletto per via di un’attribuzione su base provinciale attraverso un complicato calcolo dei resti; N.d.R.) ma la candidatura di Giorgio Gori aveva un potenziale enorme.
Un futuro da costruire
(NL) – Oggi il proliferare di pagine social e portali verticali hanno sminuito, nei singoli territori, il ruolo dell’emittenza locale oppure no? Per una Tv territoriale quale può essere una strategia vincente nell’affrontare un futuro che, secondo molti, si preannuncia ricco di incognite?
(R.V.) – Al contrario, credo che il futuro sia dell’informazione iperlocalistica e che le Tv del territorio abbiano, per ragioni oggettive, prospettive molto interessanti., A patto che rispettino l’ancoraggio stretto con la propria gente e non abbiano timori nello spingere sempre più verso una valorizzazione dell’aspetto informativo locale. Anche utilizzando, come facciamo noi, in modo rilevante le moderne tecnologie. (C.G. per NL)