Tv locali, Lazio: tutti a casa a T9, la televisione dei Caltagirone

Prima Paese Sera, poi l’Unità, indi Sitcom e RomaUno; ora anche T9. L’ultimo dei default editoriali della Capitale riguarda imprenditore del mattone Edoardo Caltagirone, che ha deciso di liquidare la società editrice dell’emittente T9 (diffusa in Lazio ed Umbria) spedendo ai dipendenti una lettera di licenziamento collettivo.

Nata nel 1977 con il marchio Teleregione su iniziativa del commerciante di abbigliamento Francesco Meloni, ha visto passare dai suoi studi nomi di risonanza nazionale come Ruggero Orlando, Michele Santoro, Pia Luisa Bianco, Nino Marazzita e Aldo Biscardi. Nel 1989 Edoardo Caltagirone e la moglie Rosabianca acquistano il 50% delle quote per poi rilevarne la totalità nel 1991. L’emittente cresce, si sviluppa, passa al digitale subendo le fasi evolutive ed involutive del settore. Almeno fino al mese di aprile scorso, quando gli stipendi si interrompono. Sono direttamente i giornalisti di T9 ad apprendere da una normalissima visura camerale che la Sidis Vision Spa, riconducibile attraverso due controllanti alla famiglia Caltagirone (editore anche di Teleroma 56), era stata messa in liquidazione con un cda attraverso il quale la presidente Rosabianca Caltagirone si è dimessa e ha lasciato l’incarico, avviando così le procedure di liquidazione. E ciò, pare, senza che nessuno dei dipendenti dell’emittente sapesse nulla sino al mattino del 19 giugno, quando al sindacato dei giornalisti Stampa Romana è arrivata la copia della raccomandata collettiva con la quale la Sidis ha deciso il licenziamento a far data dal 16 giugno. “Desidero esprimere ai giornalisti, ai tecnici e a tutti i lavoratori dell’emittente T9 la mia vicinanza e la mia solidarietà per il licenziamento in blocco deciso dall’azienda. Con questa assurda decisione, Roma perde una delle realtà più importanti del panorama giornalistico romano e regionale che da anni è a servizio dei cittadini rappresentando uno degli esempi più nitidi di pluralismo informativo. Mi auguro che l’azienda faccia un passo indietro e si riesca a trovare una soluzione”, ha dichiarato il vice presidente dell’Assemblea Capitolina, Giordano Tredicine. “Desta molta preoccupazione quanto sta accadendo nell’emittente T9, dove è previsto il licenziamento dell’intero corpo redazionale. Come Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale esprimiamo piena vicinanza e solidarietà a tutti i giornalisti dell’emittente che con grande professionalità lavorano quotidianamente per fornire un servizio di alto livello”, fa eco Fabrizio Ghera capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Campidoglio. “Siamo vicini ai giornalisti e agli altri lavoratori dell’emittente romana T9 che lottano contro i licenziamenti messi in atto dalla proprietà. T9 in questi anni ha rappresentato un momento significativo dell’informazione, specialmente a livello romano. Questo patrimonio di impegno e professionalità non può e non deve essere disperso. Per questo sosteniamo le iniziative che la Federazione della Stampa e i redattori metteranno in atto per evitare la fine di questa esperienza”, scrivono in una nota, i deputati del Pd Walter Verini e Alessia Rotta. (E.G. per NL)

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