«Siamo alle solite: il gruppo guidato da Erminio Spallanzani non si smentisce mai. Poche ore dopo avere firmato un complicato accordo in Regione per prorogare il contratto di solidarietà a tutti i lavoratori della televisione È tv, l’azienda ha contraddetto quanto aveva sottoscritto al tavolo istituzionale».
Si legge in una nota della Fnsi e dell’Aser dopo che ieri era stata annunciata, dopo un tavolo in Regione, la chiusura di Antenna 1 di Modena e Teletricolore di Reggio Emilia, subito smentita dalla proprietà. «È bastato – dice il sindacato dei giornalisti – un corretto comunicato stampa della Regione in cui si sottolineava senza alcun aggettivo quanto era contenuto nell’accordo firmato, per fare gettare la maschera all’azienda che, per bocca del pluridirettore responsabile Giovanni Mazzoni, assunto con un contratto da tecnico, ha affermato quanto è davvero nei propri intenti: ridurre il costo del lavoro obbligando di fatto i dipendenti, specie i giornalisti, a dimettersi da Rete 7 e ad essere riassunti a stipendi e diritti ridotti dalla nuova società Rtr 7, di fatto sempre di proprietà del gruppo Spallanzani, per proseguire senza soluzione di continuità nelle trasmissioni di Rete 7-È tv a Reggio Emilia e Modena». «Non solo – proseguono Fnsi e Aser – l’azienda con questo ‘trucco sembra cercare anche di beneficiare di nuovi contributi pubblici sdoppiando le testate e cercando in tal modo di superare le norme vigenti. Fnsi e Aser denunciano tale comportamento oltremodo scorretto di un’azienda che da anni gode di ammortizzatori sociali attraverso i quali ha ridotto in modo sostanziale il costo del lavoro e contemporaneamente si vanta di beffare le istituzioni e i sindacati violando quegli accordi appena sottoscritti. Il sindacato dei giornalisti ringrazia la Regione Emilia-Romagna per il duro lavoro di mediazione che ha portato ieri alla firma di un accordo che tende a salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e invita il Corecom a vigilare sulla corretta applicazione delle norme che definiscono l’erogazione del finanziamento pubblico in quanto ci pare palese il tentativo da parte di una sola proprietà di averlo sdoppiato». (ANSA).