Annibale Persiani, classe 1929, ex albergatore, storico fondatore di Teleromagna ed uno dei primi pionieri dell’emittenza radiotelevisiva privata in Italia, è morto nei giorni scorsi a Forlì, all’età di 86 anni.
Il suo amore per la televisione nacque nei primi anni ‘70, quando lo scenario era caratterizzato solo dalle reti di Stato e da alcune emittenti che trasmettevano da oltre frontiera. In quel periodo Persiani si trovò ad essere tra i primi in Italia, insieme ad emittenti come TeleBiella e Tele Livorno, a fare da apripista all’apertura dell’etere ai privati, che si sarebbe conclamata nel 1976 con la famosa sentenza della Corte Costituzionale sull’illegittimità della disposizione normativa che riservava alla RAI il monopolio delle trasmissioni radio e tv su scala locale. Nel 1973, nella storica sede di via Zanchini 21 a Forlì, fondò TeleRomagnaCavo, che nel 1974 iniziò le trasmissioni via etere. Persiani da lì in poi fu una fucina d’idee: negli anni ’80 fondò la rete regionale Nuovarete in concomitanza con la nascita delle prime syndacation, tra cui Cinquestelle, cui la stazione si affiliò, aprendo anche sedi locali a Bologna, Modena, Ferrara e Rovigo; strinse un accordo con la Repubblica di San Marino, che per via di un vincolo sottoscritto con la RAI non aveva una tv di Stato, per la veicolazione di programmi informativi del Titano; rilevò Teleravenna e infine Radio Rimini, ampliando il gruppo. Una vita nel mondo dell’etere vissuta fino al 2004, dopo aver ceduto gli asset radiotelevisivi a diversi gruppi che portarono avanti tra alti e bassi le sue iniziative. Gli attuali dipendenti di Tele Romagna di Cesena così lo hanno ricordato: "Pioniere dell’emittenza tv, dobbiamo a lui quello che siamo oggi. Persiani fu tra i primi in Italia a capire il grosso potenziale della fine del monopolio della Rai". (R.R. per NL)