Il governo Renzi ha in programma una sostanziale compensazione tra i canoni per i diritti d’uso (che entro il corrente anno diverranno un salasso per le tv locali e le nazionali minori) e i contributi a favore delle tv locali (che progressivamente scenderanno appunto fino al livello dei canoni).
Il ddl "Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge Europea 2014", attualmente in discussione presso la Commissione XIV ‘Politiche dell’Unione Europea’ della Camera dei Deputati prevede, tanto per capirci, il pagamento di una somma di 64.000 euro a carico dei network provider che servono una popolazione compresa tra 1 e 10 milioni di abitanti. Più o meno quello che percepiscono allo stato i fornitori di servizi di media audiovisivi di derivazione analogica (gli ex concessionari), esclusi dalla graduatoria ma collocati tra gli aventi diritto al contributo "a pioggia". Peraltro, la riforma del comparto dell’editoria allo studio della Presidenza del Consiglio di Ministri (Dipartimento Editoria) prevede l’allargamento della platea dei sovvenzionati ai fornitori di servizi di media audiovisivi nativi digitali (in applicazione alle previsioni normative), con l’effetto che, fermo restando il monte delle somme da erogare, esso dovrà essere spalmato su un numero di soggetti moltiplicato per almeno 4 volte. Di qui la ragionevole aspettativa di una fortissima riduzione delle somme spettanti ai collocati nella graduatoria di ripartizione (si parla di almeno il 50% delle cifre attuali, già ridottesi di una percentuale più o meno equivalente rispetto a un lustro fa) e di un bilanciamento tra canoni per i diritti d’uso e le provvidenze statali nella fascia indiscriminata. (M.L. per NL)