Tv locali. DPR 146/2017 la Corte Costituzionale salva lo scalino preferenziale per l’accesso ai contributi. Non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal CdS

Corte Costituzionale

Con l’attesa sentenza numero 44/2025, depositata oggi, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Consiglio di Stato in materia di contribuzione pubblica alle emittenti televisive locali ex DPR 146/2017.
La Corte ha escluso, in primo luogo, la violazione dell’articolo 77 della Costituzione, per difetto di omogeneità rispetto ai contenuti originari dei decreti-legge, ad opera degli emendamenti che hanno disposto la legificazione delle norme regolamentari disciplinanti la materia e l’interpretazione autentica della portata di tale legificazione.
Salvo, quindi, il cd. “scalino preferenziale”.

Sintesi

Con la sentenza n. 44/2025, la Corte Costituzionale ha respinto le questioni di legittimità sollevate dal Consiglio di Stato sul DPR 146/2017, relativo ai contributi pubblici per le tv locali. Esclusa ogni violazione dell’art. 77 Cost., la Corte ha ritenuto legittima la legificazione delle norme regolamentari e la loro interpretazione autentica. Rigettate anche le presunte lesioni ai principi di ragionevolezza e non interferenza con il potere giurisdizionale.
Uno dei punti centrali è la validità dello “scalino preferenziale”, che assegna il 95% dei fondi alle prime cento emittenti in graduatoria e solo il 5% alle altre. La Corte ha stabilito che tale meccanismo non lede né il pluralismo informativo né la concorrenza.
Il giudizio tiene conto della trasformazione dell’ecosistema informativo, dove internet ha ampliato l’accesso alle fonti e ridotto le barriere tecniche ed economiche alla produzione e distribuzione di contenuti. In questo nuovo contesto, la vera sfida è la qualità dell’informazione, più che la mera proliferazione di voci.
Lo “scalino”, dunque, secondo la Consulta, risponde alla necessità di premiare l’eccellenza, sostenere l’occupazione stabile e incentivare l’adozione di tecnologie avanzate, andando oltre il semplice sostentamento economico delle emittenti. Newslinet approfondirà presto il significato di questa storica decisione.

La sentenza 44/2025 della Corte Costituzionale

Parimenti escluse sono state le dedotte violazioni del principio di ragionevolezza e di quello di non interferenza con l’esercizio del potere giurisdizionale, sia rispetto al giudicato che ai giudizi in corso.

La legificazione

Da ultimo, la Corte ha ritenuto che la disposizione che abbia “legificato” il cosiddetto scalino preferenziale – in forza del quale i contributi stanziati in favore delle emittenti televisive locali sono attribuiti per il 95% alle prime cento in graduatoria e per il restante 5% a quelle collocatesi in posizione successiva – non violi i princìpi del pluralismo informativo e della concorrenza.

Ecosistema informativo mutato

La Corte ha osservato, al riguardo, che l’intero “ecosistema” dell’informazione è radicalmente mutato, risultando ora caratterizzato, a qualsiasi livello (locale, nazionale e globale), sia dall’eliminazione delle barriere di ordine tecnico alla moltiplicazione dei produttori e distributori di informazione sia dalla diminuzione dei costi economici inerenti a tali attività, e che la quantità di informazioni e di differenti punti di vista disponibili si è accresciuta enormemente anche grazie ad internet.

Sfida dell’informazione

L’attuale sfida dell’informazione, dunque, non riguarda tanto la ulteriore moltiplicazione delle già numerose voci che si fanno sentire nella sfera pubblica, quanto la salvaguardia della qualità dell’informazione medesima, rispetto alla quale fondamentale è il ruolo dei giornalisti.

Scalino preferenziale volto a superare logica del mero sostentamento economico

Partendo da queste premesse, la Corte, con la sentenza 44/2025 ha quindi affermato che il contestato meccanismo dello scalino preferenziale è volto a superare la logica del mero sostentamento economico delle numerose emittenti televisive locali, puntando, non irragionevolmente, al miglioramento della qualità dell’informazione e all’incentivazione dell’uso di tecnologie innovative, oltre che al sostegno dell’occupazione delle imprese economicamente stabili e capaci di affrontare il mercato.

Approfondimento della sentenza 44/2025

A breve dedicheremo un approfondimento all’importante decisione.

Il testo del provvedimento

Qui per leggere la sentenza n. 44/2025. (A.N. per NL)

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