Telestudio, la storica emittente televisiva di Torino nata nel 1976 non chiude e tramite il suo editore Giuseppe Barbieri smentisce con una nota la notizia apparsa l’altro giorno su La Repubblica che parla della fine delle trasmissioni.
La proprietà ammette le difficoltà del settore, penalizzato dal passaggio al digitale per gli investimenti che si sono dovuti affrontare, ma precisa che continuerà a trasmettere regolarmente. "Le difficoltà di questa particolare congiuntura economica – dichiara Barberi – sono innegabili, e il nostro settore soffre particolarmente per l’abbandono da parte del Governo. La decisione di espropriare le tv locali dei canali dal 61 al 69 per riservarli ai servizi di telefonia mobile, ha portato nelle casse dello stato quasi 4 miliardi di euro. Ma, nel contempo, gli indennizzi per le tv locali, che negli ultimi due anni hanno dovuto sostenere ingenti investimenti per l’adeguamento al digitale terrestre, sono passati da 400 milioni a 176 milioni di euro, cifra assolutamente insufficiente a ripagare gli investimenti fatti. La nostra volontà comunque è certamente quella di continuare a fare televisione e di essere la voce di un territorio ricco e produttivo come quello piemontese”. (R.R. per NL)