Tv Locali, contributi L.448/98 e indennizzi canali 61-69. Lettera FRT a Berlusconi

Le Tv locali associate alla FRT hanno inviato, a firma del Presidente dell’Associazione Tv locali, Maurizio Giunco, una lettera la Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per sensibilizzarlo sulla grave crisi del settore, ormai prossimo al collasso.

"In questi ultimi anni – si legge nella lettera – le Tv Locali sono state interessate da una serie di avvenimenti particolarmente negativi che, in aggiunta alla grave e perdurante crisi economico-finanziaria abbattutasi sui mercati mondiali e su quello nazionale, hanno messo in ginocchio l’intero settore e delineato un quadro drammatico, con centinaia di imprese televisive locali ormai prossime alla chiusura. Infatti, al forte calo delle entrate pubblicitarie registrato nel periodo 2008/2011 e agli impegnativi investimenti richiesti per il passaggio al digitale terrestre si sono aggiunte alcune scelte “istituzionali” che hanno gravemente penalizzato le emittenti locali. In particolare: A) Soppressione provvidenze all’editoria – Grazie a questi contributi che consistevano nella riduzione tariffaria del 50% dei costi delle utenze telefoniche, nel rimborso del 40% dei costi delle utenze elettriche e dei collegamenti satellitari e nel rimborso del 60% del costo dei canoni di abbonamento delle agenzie di informazione, le emittenti radiotelevisive locali hanno potuto approntare le redazioni necessarie per offrire l’efficiente ed apprezzato servizio di informazione sul territorio. Uno degli effetti immediati di tale provvedimento di soppressione è stato la perdita di diversi posti di lavoro degli addetti all’informazione impiegati nelle redazioni di radio e tv locali. Le provvidenze all’editoria per radio e tv locali costituiscono un sostegno importante a garanzia del pluralismo informativo e dell’occupazione. Giova sottolineare che tali “provvidenze” sono tutt’ora in vigore per il settore della Carta Stampata. B) Piano Frequenze ed esproprio dei canali dal 61 al 69 – Il Piano Nazionale delle Frequenze approvato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pesantemente danneggiato il sistema televisivo locale, assegnando ad esso tutte le frequenze non coordinate con gli Stati esteri confinanti con l’Italia. Tali frequenze non possono essere utilizzate pienamente dalle tv locali a causa dei problemi interferenziali. Inoltre, la decisione di espropriare alle tv locali i canali dal 61 al 69, per riservarli ai servizi di telefonia mobile, ha ridotto drammaticamente gli spazi frequenziali riservati all’emittenza locale, senza peraltro indennizzare adeguatamente quei soggetti che nelle aree già passate al digitale terrestre hanno sostenuto, alcune di esse non più tardi di un anno fa, ingenti investimenti per la sostituzione degli impianti analogici con quelli digitali. Com’è noto, l’esito della vendita delle frequenze alle compagnie telefoniche ha prodotto risultati che sono andati ben oltre le previsioni. Infatti dai 2,4 miliardi di euro previsti e iscritti in bilancio, ne sono stati ricavati quasi 4 miliardi. L’attuale legge prevede che una parte, pari al 10% dell’extragettito, vada alle tv locali come integrazione dell’indennizzo previsto (che ammonta a 240 milioni di euro) portando l’indennizzo complessivo a circa 400 milioni di Euro. antenne%20andrate%20(to) - Tv Locali, contributi L.448/98 e indennizzi canali 61-69. Lettera FRT a BerlusconiTale norma è stata però modificata, con la soppressione di tale 10%, con il DDL Stabilità 2012 attualmente in esame al Senato, con il risultato che alle emittenti locali che saranno espropriate verrà assegnata una somma neppure sufficiente a ripagare gli investimenti che le stesse sono state obbligate dallo Stato ad effettuare! C) Tagli alle misure di sostegno ex L. 448/98 – L’art. 10 della Legge 422/93 (poi resa operativa dalla L. 448/98) prevede che una somma pari a 250 milioni di euro, da prelevare dalle risorse derivanti da canone Rai, sia destinata alle tv locali. Il Parlamento ha approvato tale legge nella consapevolezza della stretta correlazione esistente fra lo sviluppo del sistema televisivo locale e la crescita delle piccole e medie imprese, i cui beni e servizi vengono pubblicizzati proprio attraverso le tv locali. Tuttavia, tale cifra non è stata mai corrisposta per intero alle emittenti locali. Nel 2008 è stata di € 162 milioni, nel 2009 di 95 mln e nel 2010 di 66 mln. Nel 2011 l’importo dei contributi ammonterà a circa un terzo di quanto prevede la legge.  Va inoltre sottolineato che l’obiettivo fondamentale perseguito dalle misure di sostegno previste dalla legge è di incentivare e garantire la crescita e il mantenimento dell’occupazione nelle redazioni giornalistiche delle emittenti televisive locali. Gli effetti occupazionali di tali misure di sostegno sono ampiamente dimostrabili dalla tabella sotto riportata che evidenzia una crescita più che raddoppiata dell’occupazione passando da 2.545 addetti del 1999 a 5.202 addetti del 2009, a dimostrazione che le misure di sostegno sono state interamente impiegate per l’assunzione di nuovi addetti. E’ del tutto evidente che i tagli non potranno che portare alla perdita di detti posti di lavoro dalla legge, relativamente agli indennizzi per l’esproprio dei canali 61-69 (quindi, 240 milioni di euro più il 10% dell’extragettito incassato dall’asta delle frequenze), sia mantenuto e affinché l’ammontare complessivo del contributo previsto ex L. 448/98 per il periodo 2011-2014 sia portato quantomeno a 150 milioni di euro annui, somma indispensabile a garantire la sopravvivenza dell’emittenza locale e dei suoi livelli occupazionali, in attesa della ripresa dell’economia e dell’assetto del nuovo mercato del digitale terrestre.  Certo di un suo autorevole interessamento – conclude Giunco – a difesa dell’esistenza dell’emittenza locale La ringrazio sentitamente, anche a nome di tutte le aziende associate alla FRT". Intanto, l’assalto dei Ministeri alle risorse dell’extragettito della vendita delle frequenze delle emittenti televisive locali è iniziato. La legge prevede che la metà dell’extragettito (circa 800 milioni di euro) vada al settore delle telecomunicazioni, per lo sviluppo della banda larga, e televisivo, per integrare l’indennizzo di esproprio alle tv locali. Con il DDL Stabilità 2012, attualmente in esame presso la commissione Bilancio del Senato, il Governo ha invece deciso di cambiare destinazione ai fondi, dirottandoli verso altri Ministeri. Alla spartizione adesso vogliono partecipare anche le Regioni. Infatti l’Aula della Camera ha approvato la mozione presentata dal deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, che chiede al Governo di destinare una parte dell’extragettito dell’asta per le frequenze alle Regioni per ripristinare le risorse tagliate dall’ultima Manovra economica. Nel frattempo, a difesa delle tv locali, il Sen. del Pdl, Alessio Butti, ha presentato all’8° commissione del Senato, un Ordine del Giorno che impegna il Governo "a garantire, così come previsto dalla Legge di Stabilità 2010, legge 13 dicembre 2010, n. 220, che una parte delle maggiori entrate derivanti dalla gara di assegnazione delle frequenze sia destinata al Ministero dello Sviluppo Economico per interventi a sostegno del settore delle telecomunicazioni, sia a livello infrastrutturale sia a livello locale, per definire un compenso per la cessione delle risorse frequenziali più congruo agli introiti ottenuti; è necessario risarcire parzialmente le tv locali che, a causa dell’esproprio delle frequenze, saranno costrette a cessare l’attività nonchè rifondere le aziende degli ingenti investimenti effettuati per adeguare gli impianti di trasmissione nelle aree passate al digitale terrestre". (E.G. per NL)

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