Nonostante i numerosi appelli (e gli ordini del giorno approvati) lanciati in questi mesi a salvaguardia di un settore particolarmente in difficoltà a causa del combinato disposto crisi economica/passaggio al digitale terrestre che ha obbligato le imprese televisive (soprattutto quelle locali) a sostenere corposi investimenti nel momento meno opportuno, con l’approvazione del DL 6 Luglio 2012, n. 95 recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini" pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 6 luglio 2012, il governo ha disposto un taglio di 30 milioni di euro alle tv locali.
Lo denuncia la Federazione Radio Televisioni (FRT), che ricorda che l’articolo 7, comma 11 del DL così recita: "Gli importi di cui all’articolo 27, comma 10, della legge n. 488 del 1999, sono ridotti di 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013". La FRT "farà di tutto, in sede di conversione del decreto, per far rientrare la decisione ricordando che quei fondi sono spesi dalle emittenti per il mantenimento dei livelli occupazionali per la produzione e l’erogazione dei servizi d’informazione".