Tv locali. 2016 anno della separazione societaria tra network e content provider

Il 2016 sarà l’anno degli spin-off societari nel comparto tv locale. “La decisione non è più prorogabile: la maturazione delle modalità di pagamento dei diritti amministrativi per la titolarità dei diritti d’uso DTT e la cogenza dell’obbligo di separazione contabile non solo tra attività di operatore di rete e di fornitore di servizi di media audiovisivi, ma anche all’interno dei singoli titoli autorizzativi per content provider (s.m.a.v.), rende, se non indispensabile, quantomeno opportuno lo scorporo degli asset”.

Così Stefano Cionini, avvocato di Consultmedia, struttura di competenze a più livelli (collegata a questo periodico) leader in Italia nelle valutazioni economiche degli asset tecnico-editoriali di emittenti radiotelevisive. “Nel 2015 – continua Cionini – Consultmedia ha avuto un boom di richieste per la redazione di stime finalizzate a scissioni societarie, conferimenti o newco e le richieste giunte nel solo dicembre scorso lasciano presagire che il 2016 supererà l’anno passato quanto a richieste in tal senso”. Con ogni probabilità, entro la fine del nuovo anno gran parte del sistema televisivo italiano sarà societariamente distinto tra network e content provider, pur se attraverso partecipazioni incrociate. “Un segnale che – sottolinea il giurista – si va verso una stabilizzazione del comparto, nonostante la magmatica situazione delle attribuzioni LCN e dei diritti d’uso, in costante fase di riscrittura”. Ma come si valuta un fornitore di servizi di media audiovisivi? Spiega Alessandro Palumbo, ingegnere partner della società di consulenza che effettua i calcoli di stima: “Consultmedia ha sviluppato una metodologia, che, declinata nella più vasta valutazione del compendio costituito da: autorizzazione alla fornitura di servizio di media audiovisivo; associato LCN; marchio/palinsesto veicolato (inteso sia come marchio in senso stretto che come appeal editoriale/commerciale); consente di attribuire singoli valori economici che, valutati sulla media delle transazioni di mercato trovano naturale corrispondenza”. Nel merito, l’autorizzazione per fornitore di servizi di media audiovisivi e dati destinati alla diffusione televisiva in tecnologia digitale su frequenze terrestri in ambito locale, rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni – ai sensi dell’art. 3 dell’Allegato A alla delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 353/11/CONS del 23 giugno 2011, costituisce il titolo che abilita alla diffusione di contenuti audiovisivi sul digitale terrestre con un determinato marchio. "Può trattarsi di marchio precedentemente diffuso in tecnologia analogica, oppure di marchio nato nel contesto digitale (canali cosiddetti “nativi digitali”)”.”In ambito televisivo locale – aggiunge Stefano Cionini – nella valutazione economica dell’autorizzazione in parola, rilevano il fatto che la stessa sia riferita, o meno, ad un marchio ex analogico e il relativo bacino di diffusione. La disciplina vigente prevede che il soggetto titolare della suddetta autorizzazione , relativa ad un marchio precedentemente diffuso in tecnologia analogica, possa partecipare, se in possesso dei requisiti richiesti, al bando per l’attribuzione dei benefici previsti dalla legge n. 448/1998 e s.m.i. e dal decreto ministeriale n. 292/2004 a favore delle emittenti televisive locali”.LCN%20conflitto%20attribuzione%20generale - Tv locali. 2016 anno della separazione societaria tra network e content providerQuanto al bacino di diffusione autorizzato, ai fini della valutazione bisogna considerare se trattasi di bacino provinciale, pluriprovinciale, regionale o pluriregionale e, soprattutto, l’ambito territoriale di riferimento, valutato dal punto di vista demografico e socio-politico-economico”, continua Palumbo. “Il valore della dell’autorizzazione insita nel complesso tecnico – editoriale preso in esame rappresenta un parametro oramai standardizzato che, se avulso dal LCN, presenta valori standard. In altre parole, a seconda della regione nella quale la diffusione del marchio/palinsesto (a parità di tipologia per genere di programmazione) è stata autorizzata dalla P.A., e avuto riguardo della specifica appetibilità socio-economica e commerciale del bacino di utenza potenziale, il prezzo di scambio tra operatori risulterà variabile in proporzione alla eventuale numerazione automatica allo stesso assegnata, quantomeno per quanto concerne il primo blocco di numerazioni riservato alle locali del primo arco . Più basso sarà tale identificatore, maggiore sarà il valore “assoluto” dell’autorizzazione; viceversa, ad un LCN più alto corrisponderà un minor valore “assoluto” del titolo abilitante l’esercizio dell’attività di fornitore di servizi di media audiovisivi e dati per un determinato palinsesto" . "Sul punto – interviene Massimo Lualdi, senior partner di Consultmedia per l’Area Affari Legali – va detto che tale argomentazione acquisisce particolare importanza nel range di zapping dell’utente medio, che si spinge nella consultazione dei canali attraverso la funzione “+” e “–” del telecomando generalmente non oltre i numeri 30/35, oltrepassando tale “soglia” sulla base delle frequentazioni conosciute in forza di informazioni a vario titolo a lui note. La numerazione LCN corrisponde quindi all’ordinamento automatico dei canali (marchi) presenti sulla televisione digitale terrestre, in quanto autorizzati ad essere diffusi ai sensi della citata delibera Agcom n. 353/11/CONS". A tale proposito, per completezza espositiva, pare utile compiere un breve excursus sulle vicende che dal 2010 hanno interessato l’attribuzione, da parte del Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, delle autorizzazioni per fornitore di servizi di media audiovisivi delle numerazioni automatiche LCN. Tale identificativo consente all’utente di individuare attraverso un numero di canale, o programma, sul telecomando del proprio apparecchio televisivo un determinato contenuto. In breve, con la delibera n. 366/10/CONS, l’Agcom ha approvato un Piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre ma, in ultima istanza, il Consiglio di Stato, con sentenza depositata il 31/08/2012, ha provveduto ad annullarlo. In conseguenza di ciò, con successivo provvedimento del 4/09/2012 l’Autorità ha prorogato l’attuale Piano di numerazione automatica dei canali , per poi adottarne un altro, tramite la delibera 237/13/CONS, che tenesse conto delle indicazioni fornite dal Giudice Amministrativo. Ciò nonostante, quest’ultimo provvedimento non ha, alla data odierna, ancora trovato applicazione per le ulteriori vicissitudini giudiziarie che ne hanno, dapprima, sospeso l’efficacia per giungere – in ordine di tempo – alla recente statuizione in proposito pronunciata dal Consiglio di Stato che, con sentenza n. 4541/2014, ha in sostanza confermato la necessità di operarne una revisione, affidata ad un Commissario ad acta. "Valutata la complessità dei procedimenti sopra citati e i nodi gordiani ancora da sciogliere per addivenire ad Piano di numerazione automatica dei canali stabile – interviene Cionini – de iure condendo, ci si attenderebbe un intervento legislativo sulla materia che, sulla scorta delle oramai consolidate abitudini degli utenti della televisione digitale terrestre alle attuali numerazioni LCN assegnate nel 2010, recepisca i criteri dettati dalla ridetta delibera Agcom n. 366/10/CONS". Nello specifico della questione, ferme restando l’appetibilità del contenuto trasmesso e la notorietà del marchio di diffusione ai fini della fidelizzazione dell’utenza, non c’è dubbio che la numerazione automatica LCN attribuita al canale assume notevole rilevanza se si guarda alla miriade di nuovi contenuti che affollano l’offerta della televisione digitale terrestre, la cui presenza sta determinando una frammentazione degli ascolti soprattutto per i soggetti che operano in ambito locale. Va sottolineato che, pur avendo il legislatore lasciato all’utente il diritto di riordinare i canali offerti sulla televisione digitale terrestre, tale facoltà risulta scarsamente esercitata, in quanto i decoder richiedono periodiche operazioni di risintonizzazione ai fini di una aggiornata indicizzazione di tutti i contenuti presenti e tali operazioni determinano, ogni volta, la cancellazione della lista dei canali creata in precedenza dall’utente.antenne%20radiotelevisive%20cavi%20salita%20traliccio - Tv locali. 2016 anno della separazione societaria tra network e content provider In tale contesto, rileva innanzitutto il valore economico di una numerazione LCN bassa. Evidentemente, più basso è il posizionamento del canale sul telecomando, maggiore è la probabilità che quel canale possa essere prescelto, oppure intercettato e comunque seguito dal pubblico, potendo perciò costituire oggetto di interesse per gli investitori pubblicitari. "Per completezza espositiva – puntualizza Lualdi – con riferimento alle numerazioni più alte, non si può trascurare la valenza strategica che assumono, per una loro più facile memorizzazione, i numeri composti dalla stessa cifra (es. 99, 111, 666, etc.). Il valore economico della numerazione LCN dipende, poi, dall’ambito provinciale, pluriprovinciale, regionale o pluriregionale per il quale la stessa viene assegnata e dal contesto territoriale di riferimento, valutato dal punto di vista demografico e socio-politico- economico. Il diritto d’uso di un Logical Channel Number, stante la disciplina giuridica di specie, non è scindibile dall’autorizzazione ad esso riferito, essendo strumentale all’esercizio del medesimo, costituendone una forma di avviamento. Come facilmente intuibile, la valutazione economica degli identificatori LCN si basa, oggi ed in Italia, su numerosi criteri tecnici, socioeconomici e strategici, che non possono essere disgiunti. In proposito, si osservi che, fino a qualche tempo fa, la valutazione di un identificatore LCN era limitata all’attribuzione di un valore sostanzialmente indiscriminato, basato quasi esclusivamente sul suo posizionamento nell’arco di numerazione in funzione dell’area geografica nel quale esso era impiegabile in maniera associata all’autorizzazione per fornitura di servizi di media audiovisivi". "Oggi, invece, stante la decisa evoluzione del settore – fa eco Palumbo – risulta indispensabile adottare parametri più dettagliati ed articolati, nell’ambito delle attribuzioni di valore ai beni in parola. Conseguentemente, al fine di attribuire un valore economico ad un identificatore LCN, vengono ora generalmente utilizzati i seguenti parametri : N 1 = valore dell’area di servizio; N 2 = importanza dell’area servita sotto l’aspetto demografico; N 3 = importanza dell’area servita sotto l’aspetto commerciale; N 4 = disponibilità alternativa di altri identificatori LCN; N 5 = arco di numerazione; N 6 = blocco di numerazione; N 7 = valore del livello di presintonizzazione; N 8 = tipologia per genere di programmazione dell’autorizzazione associata; N 9 = affermazione tecnologia digitale non in DTT; N 10 = memorizzabilità dell’identificatore LCN. Quanto sopra permette di elaborare una tabella come quella di seguito riportata, nella quale si determina la valutazione qualitativa di un LCN attivo in una determinata area attraverso una scala di valori, e ciò indipendentemente dalla valorizzazione economica del medesimo . Tale scala di valori va da: 1 (valore minimo) a 10 (valore massimo) per i parametri N1, N2, N3, N5, N6 e N10; 1 (valore minimo) a 4 (valore massimo) per quanto riguarda i parametri N4 e N8; 1 (valore minimo) a 8 (valore massimo) per quanto riguarda il parametro N7. Infine, con riferimento al parametro N9, esso assume punteggio negativo fissato convenzionalmente per l’anno 2014 in –4. Il punteggio dei parametri sopra citati si dettaglia come segue: Parametro N1 – Tale parametro rimanda al valore dell’area di servizio, o bacino di utenza, nel quale l’identificatore LCN è utilizzato. Nel merito, il protocollo ITU-R BS.638, recante termini e definizioni usati nella pianificazione delle frequenze per il broadcast, al capitolo 3 contiene la nota 1 che precisa che l’area di copertura di un impianto trasmittente è determinata esclusivamente dalle condizioni tecniche specificate, a prescindere da considerazioni amministrative o regolamentari. Parametro N2 – Il dato sotteso a tale parametro è relativo alla densità della popolazione intesa come valore indicativo del grado di occupazione del territorio e, quindi, del rapporto tra popolazione e territorio servito dal network provider che trasporta il programma DTT cui l’identificatore LCN è associato. antenne%20Monte%20Maddalena%20Brescia%202 - Tv locali. 2016 anno della separazione societaria tra network e content providerParametro N3 – Tale valore è un’affinazione del parametro N2, posto che la densità della popolazione non rappresenta che un valore indicativo del grado di occupazione del territorio e non può essere considerata come un rapporto interpretativo o esplicativo. La densità fornisce il valore grezzo del rapporto tra popolazione e territorio: un indice meno generico, che tenga conto delle differenti situazioni economiche e sociali, si può desumere dal confronto tra i bisogni degli abitanti e la quantità delle risorse a disposizione per soddisfarli.  Parametro N4 – Quanto al parametro N4, va detto che, nella logica di mercato, esso assume una rilevanza determinante, in quanto l’indisponibilità di identificatori LCN alternativi sull’area di riferimento rende chiaramente indefinibile il valore del LCN. Parametro N5 – Il parametro N5 rappresenta un indicatore economico discendente dalla collocazione degli LCN nei previsti blocchi di numerazioni riservati dalla pianificazione. Nel caso dei fornitori di servizi di media audiovisivi locali è evidente che l’attribuzione di un identificatore LCN del primo arco introdurrà vantaggi rispetto ad una nei successivi archi. Parametro N6 – Il parametro N6 è relativo alla collocazione dell’identificatore all’interno dell’arco di numerazione, diviso in blocchi. Parametro N7 – Per quanto attiene al parametro N7, cioè al valore legato alla cosiddetta “presintonizzazione”, non ne va trascurata la valenza qualora il fornitore di servizi di media audiovisivi cedente sia particolarmente radicato sul territorio e il suo prodotto editoriale sia in linea con il target del fornitore di servizi di media audiovisivi cessionario. Parametro N8 – Il parametro N8 è connesso alla tipologia per genere di programmazione dell’autorizzazione associata all’identificatore LCN. Parametro N9 – Il parametro N9 riguarda gli effetti della progressiva affermazione delle tecnologie per la radiodiffusione televisiva in tecnica digitale alternative al DTT. Tale parametro considera, pertanto, il consolidamento di soluzioni alternative alla fruizione delle trasmissioni televisive DTT, tenendo conto che, per quanto attiene ai formati IP/Web, si tratta di progressivo sviluppo naturale . La problematica è rilevante nella misura in cui l’affermazione di standard per la fruizione delle trasmissioni tv digitali è destinata a provocare una progressiva migrazione dell’utenza verso le nuove piattaforme. Quindi, il parametro N9 fa riferimento all’impatto che gli standard digitali avranno sul mercato e sui telespettatori, così modificando le abitudini d’ascolto dell’utenza di riferimento nella direzione delle trasmissioni effettuate con nuovi formati digitali, a discapito di quelli DTT. Pertanto, a differenza del contesto attuale, nel quale la fruizione del medium televisivo ha luogo sostanzialmente attraverso le trasmissioni in DTT, in un prossimo futuro la ricezione delle trasmissioni sarà frazionata in maniera più o meno rilevante sui vari formati digitali che affiancheranno la diffusione con tecnologia digitale terrestre . A mente del ragionamento che precede, il parametro N9 contribuisce a diminuire il punteggio attribuito all’identificatore LCN, nella misura in cui l’aumentare della fruizione delle nuove tecnologie digitali determina un deprezzamento del ruolo strategico ad oggi rivestito dai network provider che trasportano i contenuti cui gli LCN sono associati, per sottrazione di utenti.  Parametro N10 – Il parametro N10 esprime una valutazione in merito alla memorizzabilità da parte dell’utente di un identificatore LCN nel relativo arco di numerazione (es. 99, 111, 222, 666, ecc.). La necessità di determinare il valore economico di un identificatore LCN ha suggerito di definire un peso monetario, da abbinare al punteggio derivante dalla valutazione qualitativa di cui al paragrafo precedente, tramite la definizione di un coefficiente correttivo dimensionale che consente di trasformare in valore economico (e quindi in €) il risultato, puramente numerico, della valutazione qualitativa medesima . In dettaglio: valorizzazione economica = ∑1n (N1*Qi + ……+N10*Qi) . Il coefficiente Qi così definito permette di stimare il valore complessivo dell’identificatore LCN partendo dalla somma dei valori numerici attribuiti ad ogni singolo parametro N", conclude il partner dell’Area Tecnica di Consultmedia. (E.G. per NL)

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