Dopo la mazzata della soppressione delle provvidenze per l’editoria, mentre le radio continuano a piangere, per le tv locali, già destinatarie di un contentino (più che altro dal sapore elettorale), costituito da un minimo aumento dei fondi ex l. 448/1998, arriva qualche altro obolo.
Niente di eclatante, né di inatteso, invero: si tratta dei 12 milioni di euro che il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato (da tempo) per promuovere il passaggio al digitale terrestre attraverso una campagna di comunicazione a mezzo di spot trasmessi direttamente dalle tv locali interessate dalla migrazione tecnologica. La trasmissione dei messaggi potrebbe avere luogo già dal 10 aprile prossimo a partire dall’area tecnica 3, costituita dal Piemonte orientale (alle cui emittenti è attribuito uno stanziamento di circa 1,1 mln di euro) e dalla Lombardia (fondi per 3,7 mln), cui seguirà l’Emilia Romagna (2,2 mln) e via via le regioni di successiva digitalizzazione, con singoli riparti però ancora da definire. Le modalità di attribuzione degli stanziamenti per emittente saranno quelle già definite in occasione dei precedenti switch-off: il 50% delle risorse verrà assegnato proporzionalmente al punteggio conseguito nella più recente graduatoria Corecom ex L. 448/1998 nella regione di appartenza, mentre per la metà residuale la determinazione avverrà sulla base della copertura del segnale (regionale, pluriprovinciale, provinciale, subprovinciale). Soluzione, questa ultima, che, pur non essendo inattesa, sta già determinando profondi malumori tra gli editori per via del mancato aggiornamento del database impiantistico istituzionale, sollecitato pesantemente dal fortissimo trend di compravendita di diffusori che ha interessato le regioni del nord Italia negli ultimi mesi, mutando, in alcuni casi anche profondamente, il quadro radioelettrico. Scontati, quindi, i soliti ricorsi al TAR, soprattutto da parte delle emittenti che, a fronte di significativi investimenti, sono cresciute da una dimensione subprovinciale o provinciale ad un livello pluriprovinciale o addirittura regionale. (A.M. per NL)