Nonostante le polemiche con Google e l’evidente difficoltà nella gestione delle nuove tecnologie (nel settore sociale, quanto nel settore editoriale), Rupert Murdoch il suo lavoro lo sa fare proprio bene. Almeno per quel che riguarda i media tradizionali.
La sua News Corporation ha dato recentemente conferma, infatti, di poter diventare un vero e proprio asso pigliatutto. E’ notizia di questi giorni il raggiungimento di un accordo che consentirà a Murdoch di acquisire il 10% del gruppo saudita Rotana, una sorta di Mediaset del mondo arabo, a cui fanno capo televisioni, stazioni radio, un giornale, una casa cinematografica ed una discografica. Si tratta di un accordo in qualche modo storico: con questa mossa Murdoch entra a piedi pari in Medio Oriente e consolida la sua presenza internazionale, dopo Australia, Stati Uniti, Europa e Asia. L’accordo è stato raggiunto con il socio di vecchia data di Murdoch, Al Waleed, proprietario di Rotana che tra l’altro detiene quasi il 6% della stessa News Corp. Il valore del gruppo di Waleed, secondo Murdoch, sarebbe stato stimato tra i 300 e 400 milioni di dollari. Ragion per cui il predetto accordo varrebbe almeno 30 milioni di dollari. In questo modo News Corp. non solo potrà distribuire i suoi contenuti attraverso Rotana, che raggiunge oltre 300milioni di arabi, ma si garantisce anche la proprietà dei diritti commerciali di una grande quantità di film e dischi in lingua araba. Insomma, Murdoch non sembra avere più limiti. Anzi, il tycoon australiano appare come un conquistare del mondo in una fantasmagorica partita di Risiko editoriale e multimediale. Ora alla chiusura del gioco manca solo l’Africa. (Davide Agazzi per NL)