La7 non è in vendita, per nessuna cifra: Urbano Cairo in un’intervista per ItaliaOggi fuga ogni dubbio sull’importanza della tv acquistata da Telecom nel 2013. La telco aveva ceduto La7 all’editore piemontese, assieme ad una dote di 88 milioni di euro, eppure, secondo Cairo, l’affare l’avrebbe fatto proprio Telecom: “La7, sotto la gestione Telecom Italia, ha perso circa un miliardo di euro. In media, perdeva 100 milioni di euro all’anno. Se fosse rimasta a Telecom, nei quattro anni successivi avrebbe perso altri 400 milioni di euro. Cedendomela, Telecom ha fatto un grande affare e ha risparmiato almeno 312 milioni di euro”. Il lavoro svolto dal 2013 ad oggi ha riequilibrato la situazione della tv: gli ascolti sono stabili e, anche se il bilancio è ancora in perdita e la raccolta pubblicitaria in calo di circa il 2% rispetto all’anno precedente, Cairo è certo che il business stia funzionando al meglio, visto che la dote versata da Telecom nel 2013 (88 milioni di euro) è rimasta intatta e, anzi, la posizione finanziaria di La7 è cresciuta. Insomma, gli affari vanno bene, ma c’è ancora bisogno di consolidamento. Infatti, c’è molta cautela sulla possibilità di nuove acquisizioni e ancora di più sull’ipotesi di inaugurare un canale sportivo in collaborazione con la Gazzetta dello Sport: oltre ad attendere il nuovo bando di gara per l’asta dei diritti tv della Lega Serie A, l’editore ammette di stare pianificando qualcosa con il direttore della rete Andrea Salerno, ma è ancora scottato dall’insuccesso del canale Gazzetta tv che è costato 10 milioni ad Rcs. Riguardo al gruppo editoriale, Cairo (che ne è il presidente) ha dichiarato che “il primo trimestre è andato molto bene, con un ebitda positivo per oltre tre milioni, rispetto ai -12,5 milioni dello stesso periodo del 2016. E il trend è positivo anche in aprile, maggio e giugno”. Riorganizzazione e restyling dei periodici hanno pagato, restituendo una notevole crescita della raccolta pubblicitaria (+33% per L’Economia e +100% tra aprile e luglio per Sette) e delle vendite (Oggi enigmistica è passata da 4 mila a 60 mila copie vendute; Oggi ha vendite in crescita del 12%). Considerato lo spirito imprenditoriale eclettico dell’editore (oltre che di televisione ed editoria, Cairo è anche presidente del Torino, squadra di calcio) ci si potrebbe chiedere se pensa ad investimenti nella radio: “mi è sempre piaciuta, ma poi, per mille motivi, non si è mai fatto nulla. Adesso mi pare che il mercato radiofonico italiano si sia consolidato, e non mi sembra facile entrarci. Insomma, mi sento di dire che la radio va bene, ma la tv è anche meglio”. (P.B. per NL)