Il Comitato Regionale per le Comunicazioni della Liguria informa che la periodica attività di vigilanza e monitoraggio ha portato alla scoperta di pagine ad alto contenuto erotico sui Televideo di alcune emittenti televisive private locali:
“Il Comitato Regionale per le comunicazioni, organismo di governo, di controllo e di garanzia nel settore delle comunicazioni, è chiamato, sulla base della delega conferita dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, a controllare le emittenti radiotelevisive locali, e a svolgere attività di vigilanza in materia di tutela dei minori, ed è chiamato altresi’ ad esercitare il controllo per assicurare il rispetto delle norme stampa,radio, tv, cellulari, Internet e l’analisi del contenuto del messaggio, al fine di valutare se la programmazione puo’ nuocere al corretto sviluppo psico fisico dei minori nelle fasce orarie protette.
In questo contesto è stato accertato che alcune televisioni private locali hanno inserito nei propri televideo pagine ad alto contenuto erotico, con la presenza di numeri telefonici a valore aggiunto (899, ecc.) che possono essere facilmente trovate e lette anche da minori.
In quest’ottica il Co.Re.Com. ha dato avvio ad una campagna di sensibilizzazione per invitare tutte le emittenti televisive interessate a una seria e attenta riflessione sull’opportunità di eliminare queste pagine o adottare, se possibile, soluzioni tecniche, che ne impediscano la visione ai minori.
Il Co.Re.Com. segnalerà il fatto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al Comitato di applicazione Codice di autoregolamentazione TV e minori e al Garante nazionale per l’infanzia, affinché intervengano nelle loro rispettive competenze.
La convenzione di Strasburgo porta al riconoscimento, alla protezione e alla cura dei bambini e agli adolescenti e rivendica la titolarità dei tradizionali diritti fondamentali dei minori : il Co.Re.Com. si propone come punto di riferimento per svolgere un’attività di aggregazione tra televisione, famiglia e scuola, alla luce di questi accadimenti si ritiene opportuno avviare un processo di responsabilizzazione che coinvolga anche le emittenti, cioè le imprese, i pubblicitari e gli operatori della comunicazione” .