La necessità di recuperare il patrimonio audiovisivo dell’eccellenza delle tv libere italiane prima che esso vada irrimediabilmente perduto è oggetto da diversi mesi di un positivo confronto tra operatori ed istituzioni (un appello in tal senso è stato inviato al ministro Franceschini nel novembre 2016).
L’idea, lanciata da Scelta Tv nel 2013, è stata promossa da Adolfo Guzzetti, tecnico di importanti e storiche tv lombarde (come Telelombardia e Rete 55) nell’ambito del gruppo Facebook dedicato ai fasti di Antenna 3 Lombardia nel quale, dopo un acceso e discusso post sul destino degli studi di Legnano dell’emittente (in stato di sostanziale abbandono dopo l’acquisto della stazione da parte del gruppo di Telelombardia ed il trasferimento a Milano), è stato concordato un incontro, tenutosi ieri sera nella città che ha dato i natali alla tv di Renzo Villa. L’idea, quindi, ha preso forma e azione nell’unanime supporto a rendere attiva un’associazione senza fini di lucro dedita al recupero di quei contenuti audiovisivi che gli editori od il caso vorranno preservare e donare alla collettività. Invitati al consesso, ne abbiamo parlato con uno dei promotori, Pierantonio Idini, noto operatore radiotelevisivo (GBR Roma, Antenna 3 Lombardia, Rete 55, ecc.).
“In Italia, non esiste una entità dedita alla raccolta e catalogazione dedita al mondo delle tv locali. Gli sforzi, non coordinati e sporadici, sono lasciati alla volontà dei singoli appassionati ed editori. Per questi ultimi, la crisi economica non rende certo prioritari gli sforzi di preservare l’archivio – spiega Idini – Un intervento di questo tipo presuppone tuttavia una dotazione tecnica di rilievo posto che i macchinari professionali, semiprofessionali e casalinghi atti a leggere gli archivi analogici nei tanti diversi formati, non compatibili tra loro, non sono più in produzione da tempo e stanno scomparendo dal panorama mondiale, così come chi sa usare, regolare e riparare quei macchinari appartiene ad una generazione con i capelli bianchi, al termine del suo percorso professionale o già in pensione. Quando queste professionalità non saranno più disponibili, assieme alle loro amate e complicatissime macchine, ciò che non sarà stato convertito sarà perso per sempre, come per esempio i nastri SSTV della Nasa su Apollo 11. Per queste ragioni tutti i presenti sono d’accordo sul fatto che una simile Associazione sia necessaria e base progettuale e giuridica per ulteriori iniziative”. Quali saranno allora i prossimi passi e la roadmap associativa? “Senz’altro la costituzione dell’Associazione. Ringrazio della loro presenza e dei loro preziosi consigli l’Avv. Massimo Lualdi, indiscussa autorità legale nel mondo dei media e il Dott. Jacopo Montanini, esperto di finanziamenti pubblici e progettualità correlata. Resta inteso che seguirà una riunione operativa con i sopracitati professionisti per definire al meglio lo statuto della Associazione, affinché rifletta le caratteristiche che più ci premono, ovvero la finanziabilità pubblica e privata, oltre alla possibilità di esercire attività editoriale”. E quanto ai costi? “Ovviamente l’iniziativa presuppone la stesura di una progettualità finanziabile che veda la copertura della prima fase operativa, atta a rilevare la dotazione tecnologica, di tutto rispetto, di Adolfo e a far conoscere a editori, privati e Istituzioni le attività dell’Associazione e la sua finalità. In questa fase mi appello a chiunque abbia idee sul cosa fare o come fare. Egli è il benvenuto e troverà persone pronte ad ascoltare, non abbiamo la presunzione di sapere tutto. Mi rivolgo, a tutti coloro che sono nel Gruppo, ma anche a Fabio Alan Delbono e Giovanni Passoni, qui presenti, che hanno una preziosa esperienza in 6Mia TV, un tentativo di “Grassroot TV” che si basava su contenuti recuperati in rete”. La presentazione dell’Associazione, dello statuto e dei progetti isarà oggetto di una prossima riunione per l’iscrizione dei soci ordinari, sessione durante la quale sarà affrontato anche il problema della “contrattualizzazione – con editori, ex editori e, ahimè, tribunali & curatori fallimentari – propedeutica alla digitalizzazione dei contenuti “di pregio” degli archivi in loro possesso, con cessione dei diritti associati in forme da concordare”. Allo studio anche l’idea di una scuola per professionalità che possano essere ponte tra il passato analogico e il media asset management, “dotando in questo modo l’Associazione anche della manodopera necessaria a processare i contenuti acquisiti o ad eseguire service per editori. Inoltre chi ha i capelli bianchi può trovare spazio come istruttore, se si annoia a casa”, ironizza Idini, aggiungendo che “la creazione di nuovi contenuti con quanto raccolto, potrà avvenire in proprio e per conto di altri editori e/o Associazioni. La strada e le volontà sono tracciate: chi vuol essere socio fondatore manifesti la sua volontà scrivendo a me o ad Adolfo Guzzetti su Facebook”. (E.G. per NL)